L'app
Insegna indiscussa tra le caffetterie a livello internazionale, Starbucks si prepara al suo ultimo rinnovamento tecnologico: l'app per ordinare il caffè online prima di arrivare nel punto vendita. Un'innovazione che, per ora, è confinata ai punti vendita del Regno Unito. L'applicazione per Apple e Android offre ai consumatori un servizio che gli permette di ordinare e pagare le loro bevande mentre sono ancora sulla strada verso lo Starbucks più vicino. Se questo non bastasse, a rendere l'app ancora più innovativa è la possibilità di calcolare il tempo di attesa.
Il locale
Starbucks si impegna anche a migliorare il resto dei servizi tecnologici dei locali. Investimenti sono stati fatti per migliorare la rete wifi dei punti vendita, servizio molto utilizzato dai clienti che stando alle statistiche della multinazionale, spendono circa 40 minuti online per visita.
Chiunque abbia un iPhone, lo sa: la batteria è un problema di rilievo. Consapevole di questo, Starbucks, sta cercando di installare dei tappetini caricatori direttamente nella mobilia delle caffetterie. I caricatori senza fili sono già stati testati a gennaio e andranno in funzione entro la fine del 2015, prima a Londra, poi nel resto del Paese.
Ultimo passo della rivoluzione tecnologica di Starbucks è l'accordo con Spotify, il sito per ascoltare musica in streaming, che metterà a disposizione un jukebox nelle caffetterie.
L'accordo con il Times
Ancora accordi per Starbucks, questa volta con il New York Times. Attraverso la app di Starbucks, sarà possibile leggere gratuitamente alcuni pezzi del quotidiano statunitense. Questo vantaggio, però, è riservato solamente ai membri del programma “Starbucks loyalty”, una sorta di carta punti con cui collezionare stelle attraverso l'acquisto di alcuni prodotti selezionati. Ad ogni numero di stelle ottenute corrisponde un premio che può essere un caffè una fetta di torta o altri dolci.
“Questo è un altro degli accordi che abbiamo preso di recente per far sì che il Times continui ad espandere il nostro giornalismo ad un pubblico nuovo”, commenta Mark Thompson, amministratore delegato del New York Times. L'ad di Starbucks, Howard Schultz, ribadisce il desiderio di “estendersi al mondo dei device che i clienti portano con loro ogni giorno”. Parte dell'accordo, che dovrebbe realizzarsi all'inizio del 2016, prevede inoltre la possibilità, una volta totalizzato un determinato numero di punti, di vincere un abbonamento al Times.
Il paese
Ma perché proprio il Regno Unito come punto di partenza? “Il ruolo della caffetteria sta fondamentalmente cambiando nel mondo, ma in maniera particolare nel Regno Unito perché è così competitivo”, queste le parole di Kris Engskov, presidente della compagnia in Europa, Medio Oriente e Africa.
Il presidente Engskov attribuisce il successo della catena di caffè ai “piccoli dettagli”, particolari che aiutano a “eliminare le barriere che impediscono ai clienti di godersi una bella esperienza”. L'era del 2.0 ha ormai influenzato in maniera irreversibile il nostro approccio al cibo e alla ristorazione, dal bar al ristorante stellato, ed è su questo punto che fa leva Starbucks. Non poteva esserci momento migliore per la compagnia per fidelizzare i clienti, che sono già “molto affezionati, al punto che il business nel Regno Unito non è mai andato così bene come in questo periodo”.
a cura di Michela Becchi