Nel locarnese, nel Canton Ticino, studenti e genitori hanno deciso di protestare contro il nuovo servizio di catering che serve gli istituti di Gambarogno. Così, alle scuole medie di Vira, la piccola rivolta ha portato già a dei cambiamenti.
I problemi con il servizio di catering
È successo lo scorso venerdì 6 ottobre, i ragazzi di prima e seconda media hanno saltato la pausa pranzo in segno di protesta. Un gesto eclatante ma necessario, arrivato solo dopo una lunga serie di segnalazioni da parte delle famiglie degli studenti, ignorate fin dal principio. Il problema? Pasti freddi, cibi crudi o stracotti, bruciati, ma soprattutto non sufficienti a sfamare tutti i ragazzi. Per non parlare degli alunni con intolleranze alimentari, che non avevano alternative. Molti genitori hanno infatti deciso di riportare i ragazzi a casa per pranzo oppure preparare loro qualcosa da mangiare in classe, senza usufruire del servizio mensa che, se ben fatto, può portare solo vantaggi per tutti. Non è questo il caso, però: a vincere il bando di concorso per il catering della scuola è stata la Cico Sa, azienda con sede legale a Göschenen che sembrava avere ottime referenze. Eppure, l’inizio dell’anno scolastico è stato tutt’altro che positivo.
La rivolta degli alunni
Il Municipio ha scelto di non far pagare i pasti alle famiglie, considerata la scarsa qualità e il disservizio della mensa, facendo risparmiare loro 8 franchi a pasto. Le prime segnalazioni sono arrivate dopo solo tre giorni di scuola, ma non sono state ascoltate: alcuni insegnanti nel pomeriggio andavano al supermercato a comprare il pane per gli alunni ancora affamati dopo la pausa pranzo. E così l’idea collettiva di boicottare la mensa, partita dagli allievi ma sostenuta a gran voce dalle famiglie, un gesto che ha portato già a dei piccoli miglioramenti. Gli studenti, oggi, si dicono più soddisfatti della qualità ma soprattutto quantità di cibo, anche sei i passi da compiere sono ancora molti.