La primavera è dolce. Con le creazioni di 26 maestri pasticceri
Pasqua come Natale. All'insegna della tradizione pasticcera artigianale. Dopo Re Panettone, il concorso che aveva premiato i migliori lievitati per la tavola delle feste natalizie, ecco puntuale l'appuntamento con le colombe de La Primavera è dolce. Un contest ancora una volta organizzato da Stanislao Porzio, già ideatore della manifestazione di dicembre, che ha riunito in Valle d'Aosta, a Saint-Vincent, i dolci pasquali più celebri, portati tra le Alpi da 26 custodi della tradizione dolciaria italiana. Ventisei grandi pasticceri in arrivo da tutta la Penisola: al seguito non solo colombe e uova di cioccolato, ma anche le varianti più insolite delle diverse culture regionali (dalle focacce friulane alle pizze di Pasqua marchigiane, alle pupe abruzzesi), tutto frutto di un rigoroso lavoro di ricerca sulle materie prime – solo naturali – senza conservanti, emulsionanti o semilavorati che mortificano freschezza e originalità del prodotto. In scena lo scorso fine settimana (il 19 e 20 marzo), la mostra mercato è culminata nella competizione che ha premiato le colombe migliori in tal senso, riconoscendo l'importanza della genuinità del prodotto e dell'identità di ognuno dei pasticceri coinvolti nell'iniziativa.
Da Motta a Pompei. La Regina Colomba è campana
Il concorso ha individuato la Regina Colomba della Pasqua 2016 tra i ventisei pasticceri che hanno proposto al Palais di Saint Vincent le proprie creazioni al prezzo calmierato di 24 euro al chilo in omaggio al dolce inventato nei primi del Novecento dalla ditta milanese Motta, a base di farina, uova, burro, zucchero, canditi e glassatura di mandorle (anche se qualcuno fa risalire l'origine della colomba all'epoca longobarda). Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria di esperti presieduta da Rolando Morandin (maestro pasticcere lui stesso e fondatore della pasticceria Morandin di Saint Vincent). Con lui anche le giornaliste Lydia Capasso, Annalisa Leopoldi Cavaleri, Mara Nocilla, Barbara Giglioli, Ivana Cretier e altre personalità del mondo enogastronomico. A trionfare Salvatore Gabbiano dell'omonima pasticceria di Pompei, ma a confermare la diffusione del dolce pasquale sono state assegnate due menzioni di merito alle colombe di Maurizio Bonanomi dal Merlo di Pioltello (Milano) e di Alessandro Rizzo da Tarcento, in provincia di Udine. E così ancora una volta il riconoscimento per un dolce della pasticceria tradizionale inventato al Nord “vola” (è il caso di dirlo) verso il Sud Italia, dove Salvatore Gabbiano - specializzato in dolci lievitati – produce colombe in più varianti, dalla colomba corretta al limone alla versione con liquore Strega, da quella con albicocche del Vesuvio a quella con cioccolato fondente 55%. Anche se il premio è arrivato per la colomba classica: solo canditi e glassatura alle mandorle. Come tradizione comanda. E voi, quale porterete sulla tavola di Pasqua?