Mauro Colagreco. Chef e imprenditore
Alla fine dell'estate scorsa, facevamo il punto su tutti i progetti in cantiere di Mauro Colagreco, tracciando, di fatto, il ritratto di un protagonista della gastronomia internazionale che sta ampiamente dimostrando di saper tenere insieme la casacca da chef e gli oneri di un ambizioso imprenditore della ristorazione. Con attività e collaborazioni ramificate in tutto il mondo – dalla sua Argentina alla Spagna, alle Alpi francesi di Courchevel – lo chef italo-argentino non ha mai mollato le redini del suo quartier generale, a Menton, dove il Mirazur si conferma un anno dopo l'altro la punta di diamante della ristorazione d'autore della Costa Azzurra. E non sembra pago di lanciarsi in nuove sfide. L'ultimo progetto lo porta per la prima volta a breve distanza da Miami e negli Stati Uniti, sotto l'egida del gruppo Four Seasons, notoriamente incline a scommettere su nomi di spicco della gastronomia internazionale per coccolare gli ospiti delle proprie strutture (lo conferma lo chef, riassumendo i motivi che l'hanno convinto ad accettare: “Il gruppo ha standard elevati e una chiara visione del lusso che vuole contare sulla cucina; lascia i cuochi liberi di esprimersi secondo personalità. E questo è fondamentale per iniziare una collaborazione, specie all'esordio su un mercato difficile come quello americano”).
Florie's al Four Seasons Palm Beach
Al Four Seasons Resort di Palm Beach, con vista sulla celebre spiaggia della località balneare a breve distanza da Miami, Mauro Colagreco è arrivato alla fine del 2018 per debuttare con Florie's, ristorante d'ispirazione mediterranea che va a completare l'offerta gastronomica del resort dopo la recente ristrutturazione degli spazi dell'hotel, costata milioni di dollari. Al suo fianco, per dirigere la brigata di Palm Beach, c'è Florenzo Barbieri, già visto a Borgo San Jacopo (suoi maestri in Italia sono stati Fulvio Pierangelini e Peter Brunel), nato in Connecticut, ma cresciuto tra la Nigeria, la Florida e la Sicilia. Molte, dunque, le suggestioni che confluiranno nel menu, compreso qualche spunto di memoria italiana, come la bagna cauda che accompagna un piatto di calamari con piselli e fave. Ma l'attenzione si concentrerà principalmente sui metodi di cottura, con la possibilità di usufruire di un forno in pietra e del fuoco vivo per pietanze alla brace: “Ho preso i migliori spunti per cuocere sul fuoco vivo viaggiando nel mondo, dalla griglia giapponese per gli yakitori al forno per la pizza in Italia” spiega Colagreco “con l'idea di riunire tante suggestioni in un'unica cucina di respiro internazionale”. Pane fatto in casa “secondo la ricetta di nonna Colagreco”, e cura del dettaglio adeguata al contesto esclusivo, compreso un sommelier per suggerire la scelta dell'acqua. E servizio bar incentrato sulla proposta di cocktail realizzati con le erbe coltivate nel giardino del resort, assecondando un approccio all'autoapprovvigionamento di materie prime che Colagreco coltiva anche al Mirazur.
Così il nome di Mauro Colagreco va ad aggiungersi alla lista delle presenze eccellenti nell'area di Miami: l'ultimo arrivato, alla fine dell'estate scorsa, è stato Thomas Keller (The French Laundry, Per Se), sempre per il gruppo Four Seasons, ma nella struttura progettata da Richard Meier at The Surf Club.
a cura di Livia Montagnoli