Cipriani. Dall'Harry's Bar di Venezia alla fama internazionale
Nel 1931, fu Giuseppe Cipriani a fondare il mitico Harry's Bar di Venezia, diventato icona di stile e locale di culto, per le frequentazioni celebri di allora – Hernst Hemingway in prima linea, ma pure Truman Capote, Orson Welles, Maria Callas – e le invenzioni codificate dietro al bancone, che nella sua lunga storia ha tenuto a battesimo cocktail e piatti entrati nei menu di tutto il mondo, dal Bellini a base di prosecco e polpa di pesca al carpaccio di carne, entrambi ispirati agli omonimi pittori veneziani. Dal 2001 l'Harry's Bar – che ha ispirato anche il nome di Arrigo Cipriani, classe 1932, il patron più longevo e celebre dell'insegna - è monumento nazionale. Diventato meta di pellegrinaggio, gli sono stati dedicati film e libri, mentre il gruppo cresceva nel mondo, consolidando la sua fama internazionale con l'apertura di nuovi locali all'estero (attualmente Cipriani è presente in 13 città, da New York ad Abu Dhabi, a Hong Kong). Ora, però, il progetto più ambizioso del gruppo - oggi guidato, per quel che riguarda la gestione del distaccamento internazionale, da un altro Giuseppe, nipote del fondatore – si rivolge all'Italia, puntando dritto a Milano, dove il brand esordirà nel 2021 all'interno di Palazzo Bernasconi, dando il nome a un quartier generale imponente, che sotto l'insegna Cipriani sommerà due ristoranti, un club bar, un hotel con centro benessere e spa e una boutique.
La prima volta di Cipriani a Milano
Contribuendo così a cambiare il volto di un quadrante della città – quello raccolto tra San Babila e Porta Venezia, per capirci – che si candida a diventare destinazione privilegiata per gli investimenti alberghieri del prossimo biennio, in vista pure del progetto d'ospitalità firmato Ferragamo che sorgerà nell'ex Seminario arcivescovile al civico 11 di Corso Venezia, fondato ai tempi di Carlo Borromeo e presto sede del nuovo albergo a 5 stelle della maison fiorentina. Cipriani, invece, ha scelto di investire su Palazzo Bernasconi, edificio storico sito in via Palestro (all'angolo con Corso Venezia, già sede, fino al 2017, dello stilista Gianni Campagna), che il gruppo veneziano assume in locazione trentennale dalla società di investimento e sviluppo immobiliare Merope Asset Management. Quasi un secolo dopo la nascita dell'Harry's Bar, dunque, Cipriani sceglie Milano per tornare a investire in Italia: “Per aprire a Milano era fondamentale trovare un luogo all'altezza delle nostre aspettative. Milano sta crescendo a livello internazionale e il gruppo vuole essere parte di questo eccezionale sviluppo della città”, spiega ora Giuseppe Cipriani. E per celebrare al meglio questa importante fase di crescita, l'idea è quella di sviluppare un format inedito, incentrato su tre asset paralleli e complementari: ristorazione, ospitalità di alto livello e lusso. Sono 4mila i metri quadri a disposizione per allestire gli spazi che si articoleranno su quattro piani (più due livelli interrati): i lavori inizieranno a settembre 2020, quando l'edificio sarà consegnato ufficialmente a Cipriani. L'apertura è prevista, forse con un po' di ottimismo, per il 2021.