A distanza di qualche giorno dalla bufera sul presunto suicidio della ristoratrice Giovanna Pedretti trovata morta nelle acque del Lambro in seguito a una diatriba via social con Lorenzo Biagiarelli e la sua compagna, Selvaggia Lucarelli, anche la ministra del turismo, Daniela Santanchè, ha annunciato che il Governo ha intenzione di regolamentare le recensioni online. Parlando del suicidio di Giovanna Pedretti, all’interno del Forum Internazionale del Turismo Italiano a Genova, la ministra ha detto che «il caso della povera ristoratrice ci pone una riflessione. Gli alberghi vivono sulle recensioni, le prenotazioni digitali arrivano all'85% e tutto questo si avvale di recensioni che possono fare la fortuna o la rovina di un ristorante o un albergo, magari in quattro parole. Siccome oggi quel mondo esiste e non possiamo vivere senza digitale – spiega la ministra del turismo – credo che dobbiamo riflettere e regolamentare lo strumento. Se lei scrive una fake news paga le conseguenze, sui social possono scrivere la qualunque e, pur avendo una polizia postale bravissima, nessuno paga».
Una piaga grave sollevata già da anni
Ora, da parte del settore della ristorazione e della hotellerie, il tema delle recensioni finte o inventate, ma anche – spesso e sempre più – ricattatorie, è stato posto con forza già da anni: leggi e regolamentazioni sono stati chiesti a più riprese non solo rispetto alle recensioni di alberghi e ristoranti, ma anche rispetto a notizie false e attacchi personali via web che hanno provocato disastri umani e politici notevoli. L’impatto mediatico ed emotivo che ha avuto la vicenda del suicidio di Giovanna Pedretti, ci pone di fronte a un'esigenza non più rinviabile: serve un ragionamento sui limiti che devono rispettare le recensioni (da stabilire seriamente e non sull’onda di un flusso emozionale contingente) con regole vere, praticabili e serie.
«Interverrà la Meloni»
«Ne parleremo con il presidente del Consiglio e con il governo, ma da ministro del Turismo credo che al tema della recensioni, di come vengono fatte, della trasparenza, della tracciabilità, delle fake news dobbiamo assolutamente mettere mano perché non possiamo permetterci che giornalisti d'assalto possano rovinare vite e aziende», ha aggiunto la ministra Santanchè da Genova.
La ministra ha affermato anche che «ci sono già piattaforme che identificano profili social: certe volte ci sono recensioni di persone che in un ristorante o in un albergo non ci sono mai state. Intanto bisogna avere il nome e il cognome, magari abbinato alla carta di credito. Dobbiamo regolamentarlo, è un modo relativamente nuovo, nessuno ci hai pensato. Io sono certa – ha concluso la ministra – che noi ci penseremo e cercheremo di trovare una giusta soluzione, anche se è un settore molto difficile, ma non possiamo più lasciarlo con questi vuoti che ci sono a livello normativo».
L’intervento di Zucconi (FdI)
Sul tema è intervenuto anche Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e segretario di presidenza alla Camera: «Occorre pensare a come regolamentare il tema delle recensioni online di attività commerciali e di ristorazione – fa eco alla ministra – È impensabile che chiunque, spesso account falsi o persone con interessi personali, affossino o offendano ristoranti, bar e negozi con parole screditanti quasi sempre infondate».
Nella nota di commento affidata alle agenzie di stampa, il parlamentare spiega: «Dietro a queste attività commerciali ci sono persone, imprenditori, lavoratori che si impegnano ogni giorno per dare il servizio migliore, e la critica è giusta laddove sia reale. Lo strumento delle recensioni è certo importante perché permette ai clienti di avere una visuale complessiva e, allo stesso tempo, all'attività commerciale di avere spunti di riflessione per migliorare i propri servizi ma non può essere senza regole e senza un effettivo contraddittorio. Sono convinto che se lavoriamo ad una norma ad hoc si vedranno presto i risvolti positivi ed abbiamo il dovere di farlo al più presto».