La Mia Mamma. L’idea
Tutto è iniziato nel 2018, quando al fianco di Giuseppe Corsaro, giovane imprenditore siciliano in cerca di fortuna a Londra, c’era solo mamma Anna, nata e cresciuta a Messina, oggi alla guida di un team di mamme in cucina che sono il motivo del successo di un format di ristorazione capace di conquistare la capitale inglese (con Corsaro, a credere nella scommessa, anche i soci Luca Maggiora e Corrado Mozzillo). La Mia Mamma è l’inequivocabile insegna che identifica il progetto, avviato tre anni fa nel quartiere di Chelsea e cresciuto proprio nel 2020, nonostante le difficoltà, a comprendere due nuovi locali: un secondo ristorante a King’s Road e una gastronomia modulata sulle restrizioni imposte dalla pandemia a Notting Hill. La grafica è accattivante, la comunicazione ammicca al legame imprescindibile che gli italiani conservano per tutta la vita con la cucina di casa, le ricette della domenica, il profumo del ragù che ti sveglia al mattino. Questo bagaglio culturale tipicamente made in Italy, nei locali di Londra, ha trovato anche modo di farsi spettacolo, con la cucina in vetrina che svela ai passanti i segreti della pasta fresca e la sapienza delle donne che lavorano in brigata.
Le mamme italiane a Londra
Loro, le “mammas”, sono donne italiane che si avvicendano trimestralmente, selezionate attraverso un vero e proprio percorso di reclutamento che parte dalla candidatura online, prosegue con i colloqui e le prove di cucina. Chi passa, ottiene l’opportunità di trasferirsi a Londra per tre mesi, per un lavoro retribuito che comprende anche vitto, alloggio e abbonamento ai mezzi pubblici. Molte di loro hanno figli che lavorano in città, alcune sono già in pensione, altre hanno perso il lavoro o sono casalinghe; ma c’è anche chi vuole semplicemente prendere una pausa dalla routine quotidiana, per cimentarsi con un’esperienza nuova, fuori dall’Italia. Proprio l’avvicendamento continuo permette alla catena di cambiare pelle ogni tre mesi, per incuriosire gli ospiti con nuove ricette regionali: ogni mamma, infatti, porta con sé le specialità di casa, dalle orecchiette ai tortellini, passando per le preparazioni meno conosciute all’estero, come le scrippelle abruzzesi, gli ziti alla genovese napoletani, la pasta ‘ncasciata siciliana, la cotoletta alla bolognese, le seppie nel pignatello pugliesi.
Gastronomia e shop online per rispondere alla pandemia
Ma il ponte tra Italia e Inghilterra stabilito da La Mia Mamma non si limita all’esportazione di competenze: per la realizzazione dei piatti, i ristoranti si avvalgono di molti prodotti in arrivo dalla Penisola, stabilendo collaborazioni con piccoli produttori di formaggi, salumi, conserve, vini (ora dovranno fare i conti con le difficoltà causate dalla Brexit). Il primo lockdown ha fornito l’abbrivio per crescere: con l’iniziativa dei pacchi a domicilio per gli italiani “bloccati” a Londra durante la pandemia, tramutata in organizzato shop online; e la gastronomia da asporto di Notting Hill, che nel banco affollato di formaggi e salumi, propone ogni giorno lasagne pronte da scaldare a casa, parmigiana, arancini, cotolette. A maggio, accanto alla bottega di delicatessen, aprirà anche il terzo ristorante del gruppo. Nel nuovo locale di King’s Road, prima della chiusura temporanea dovuta al lockcdown che interesserà i ristoranti inglesi fino alla metà di aprile, l’ultima cucina salita in cattedra è stata quella laziale. Mentre al quartier generale di Chelsea già sono aperte le prenotazioni per la riapertura di primavera.
Intanto continua a viaggiare per la città il “survival pack”, scorta di bontà made in Italy in formato famiglia, al costo di 118 sterline, consegna inclusa (ma si può richiedere anche il piccolo formato, per 70 sterline); dentro ci sono olio, vino, pasta secca e impasto all’uovo per preparare la pasta fresca in casa, pane, sughi pronti, salumi, burrata e fiordilatte, parmigiana, arancini, polpette con piselli, cannoli siciliani e molto altro.