2020. L’anno del food delivery
Come ogni anno, da quattro anni a questa parte, Just Eat pubblica i dati raccolti dal suo Osservatorio sul mercato del food delivery online. Operazione che una delle piattaforme leader della consegna di cibo a domicilio in Italia e in tutta Europa si è sempre preoccupata di avallare per sancire il crescente interesse di un pubblico eterogeneo verso i servizi di food delivery. Tracciando al contempo la diversificazione dell’offerta e il miglioramento degli standard qualitativi cui è andato incontro il genere per soddisfare una domanda sempre più esigente. Nel 2020, però, il tracciamento dell’Osservatorio è quanto mai calzante per fotografare una situazione che ha “beneficiato” delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, con il food delivery diventato risorsa mai così apprezzata prima, stimolo per la creatività dei ristoratori da un lato, soluzione sicura e versatile per moltissimi consumatori dall’altro. Nello specifico, il sondaggio analizza il segmento delle ordinazioni di cibo a domicilio che passano attraverso la praticità delle piattaforme online, che nel 2020 rappresentano un 20-25% del traffico dell’intero settore del food delivery (nel 2019 era fermo al 18%), per un valore di 700-800 milioni di euro entro la fine dell’anno e una stima per il 2021 che punta dritta al miliardo di euro. A questi dati si aggiungono i risultati del sondaggio direttamente sottoposto da Just Eat a un campione dei propri clienti: per il 90% di loro, durante il lockdown, il food delivery si è rivelato un servizio essenziale.
I cibi e le cucina più ordinate. Boom di poke e gelato
Su queste basi, è stata stilata la Mappa del cibo a domicilio in Italia, che racconta tendenze di consumo, gusti e abitudini a tavola dei fruitori di food delivery di 30 città d’Italia. E con l’occasione aggiorno la top 10 delle cucine più ordinate dagli italiani tramite le piattaforme online. Nonostante gli sforzi creativi e le soluzioni originali con cui si sono cimentati molti cuochi negli ultimi mesi per adattare la propria proposta al food delivery, però, la classifica dei cibi più ordinati per una cena in casa resta saldamente guidata da tre must del genere: pizza, hamburger (col cheeseburger in testa nella categoria) e giapponese (prevalentemente sushi), sul podio in quest’ordine, dal primo al terzo piazzamento. Seguono cucina cinese, pollo e genericamente i dolci. Tra le proposte esotiche entrano in top ten anche il poke (che fa così registrare una crescita di richieste pari al +133%), la cucina messicana (molto amati tacos e burritos) e quella greca. Ma la fotografia delle preferenze registra anche l’ascesa del gelato tra gli sfizi più ordinati tramite piattaforme online (e questo è indubbiamente un segno della necessità di cambiare abitudini durante e subito dopo il lockdown), con un incremento rispetto al passato del 110%. Scendendo ancor più nel dettaglio, tra i piatti più ordinati nei primi mesi del 2020 in Italia emergono molte pietanze protagoniste di cucina straniere, tra conferme - dai ravioli cinesi alla griglia al riso alla cantonese, al kebab – e cucine emergenti, come quella mediorientale o thailandese. Per non parlare della nascente passione per bao e ravioli al vapore.
La città che ordinano più a domicilio
Ognuna delle città analizzate, però, mostra di avere la sua preferenza: Firenze e Padova sono le città del gelato, Roma, Napoli e Torino del poke; a Rimini si preferisce andare sul sicuro con una piadina della tradizione, mentre a Messina e Cagliari si prediligono gli hamburger. E a Pescara piace molto il sushi. In crescita in tutta Italia anche il mercato del wine delivery. Ma quali sono le città più in crescita per numero di ordini (calibrati ovviamente sulle richieste registrate da Just Eat)? Rimini, Ravenna, Taranto, Brescia e Reggio Emilia. E in generale tutti quei centri urbani con un numero di abitanti compreso tra le 100mila e le 200mila persone. In valore assoluto, invece, il maggior numero di ordini si registra a Roma, seguita da Bologna e Milano