Gelateria del Pigneto. Una bottega di quartiere
Ha compiuto 15 anni pochi giorni fa, la Gelateria del Pigneto di Filippo Ruggieri. Gelatiere autodidatta, da quando ormai molti anni fa ha appreso i primi rudimenti del mestiere accanto a una maestra siciliana, Filippo ha fatto un vanto del suo profondo rispetto per la natura, e per la terra. E non potrebbe essere altrimenti, nella vita di un artigiano che annovera tra i primi ricordi d’infanzia il profumo del pane appena sfornato, “ancora oggi un’emozione che mi spinge a entrare subito in negozio per acquistarlo”. Negli ultimi 15 anni, la gelateria di via Pesaro ha vissuto l’evoluzione di un quartiere che cambia pelle di continuo, “come una lucertola”.
E non è un caso che l’attività di Filippo porti ben impresso il nome del Pigneto in insegna: “Svolgiamo un ruolo sociale nel quartiere, siamo un posto per famiglie, il mio impegno è rivolto a garantire un rapporto di qualità, per quel che riguarda il prodotto, ma anche l’approccio umano. Dal 2005, quando abbiamo iniziato, molto è cambiato, ma non quella peculiarità che fa del Pigneto un piccolo paese. Negli anni Settanta era tutto diverso, ricordo che mia nonna mi impediva di venire qui da solo. Ma questa è anche una delle prime periferie a contatto con il centro della città, il quartiere ha accolto negli ultimi decenni tanti creativi, professionisti, giovani coppie. Noi abbiamo fatto la nostra parte, anche davanti alle difficoltà: siamo stati in prima linea nella lotta contro lo spaccio”. La filosofia di Filippo, del resto, è quella di esercitare un ruolo di cittadinanza vigile e attiva, “dialogando con le istituzioni, per contrastare il degrado che rischia di inquinare un quartiere che può ancora essere a misura d’uomo”.
Kairos. Dare un lavoro a chi non ce l’ha
A febbraio è stato tra i primi promotori dell’associazione culturale Vivo il Pigneto, poi, all’inizio di marzo, la chiusura forzata. La gelateria ha riaperto le porte all’inizio di maggio, per il servizio da asporto: “Da allora sto lavorando più del solito, il quartiere ci sta dimostrando tutto il suo affetto”. Lo stop, però, è stata anche occasione per riflettere sul futuro, partendo sempre da una visione d’insieme sui rischi sociali di un momento tanto difficile: “Molti sono rimasti senza lavoro, tante attività non riapriranno più, e chi già si trovava in difficoltà ha sempre meno possibilità di essere ascoltato”. Ecco, dunque, la base di partenza del progetto Kairos, ancora ai blocchi di partenza, ma destinato a svilupparsi nel lungo periodo. Un progetto di formazione e avviamento professionale incentrato sul concetto di gelato artigianale di alta qualità, rivolto a chi si trova in difficoltà: “Portatori di handicap, donne che non riescono ad accedere al mondo del lavoro, migranti, disoccupati”, spiega Filippo, che ha intenzione di avvalersi del sostegno degli uffici di collocamento, cui fornirà i requisiti essenziali per indirizzare le candidature. Kairos prende le mosse dal bando Torno Subito 2020 promosso dalle Regione Lazio per valorizzare le competenze e le conoscenze delle giovani generazioni: “Quest’anno stanno tardando a concretizzarlo, ma io ho intenzione di avviare un dialogo costruttivo con l’amministrazione, attingendo anche ad altri progetti finanziati per supportare l’apprendistato. Perché Kairos è un’idea che vuole sostenere il diritto al lavoro, ma anche le potenzialità agroalimentari del Lazio”.
Il valore del lavoro artigiano e delle produzioni locali
Questo in coerenza con la missione di una gelateria da sempre molto attenta alla selezione dei prodotti locali: “Collaboro con piccole aziende laziali, fattorie che mi forniscono il latte. Il Lazio ha un patrimonio di prodotti d’eccellenza, che meritano di essere valorizzati di più, la nocciola dei Monti Cimini, la frutta della Sabina, il latte di qualità…”. La Gelateria del Pigneto rende giustizia a questa materia prima, facendosi ispirare spesso da prodotti estemporanei, come i fiori di acacia o sambuco trasformati in rinfrescanti sorbetti. Il progetto Kairos (momento opportuno, in greco) sarà uno step in più, attraverso lo strumento della cooperativa di comunità, da concretizzare in collaborazione con altre associazioni che lavorano sul territorio: “Kairos è il momento opportuno per mettere tutti intorno a un tavolo, il lavoro è circolare, dobbiamo mettere insieme agricoltura, turismo, formazione per rilanciare il lavoro artigianale. Io ho una struttura di proprietà e lo spazio per poter ospitare le persone: al momento lavoro da solo, ma potrò prendere fino a 4-5 persone da formare e poi avviare al lavoro con il supporto della cooperativa che sta nascendo, che ha come scopo la produzione, distribuzione e vendita di gelato artigianale di alta qualità. Un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, fondata sul principio dell’inclusione sociale”. Il percorso inizia ora, per arrivare a spiegare le ali entro il prossimo anno, raggiungendo un obiettivo dopo l’altro, a partire dalla necessità di creare da subito nuovi posti di lavoro.
Nel frattempo, Filippo e i suoi colleghi gelatieri di Roma sono impegnati su un altro fronte: “Garantire alle gelaterie della città di restare aperta anche la sera, dopo le 21.30”. Le misure di contenimento, al momento, hanno limitato l’operatività del comparto, imponendo orari di apertura compresi tra le 8 del mattino e le 21.30: “Ma se è vero che una gelateria aperta di primo mattino non ha molto senso, con l’avvicinarsi dell’estate quanto lavoro perdiamo se siamo costretti a chiudere così presto?”.
Gelateria del Pigneto – Roma – via Pesaro, 11 – Pagina Fb
a cura di Livia Montagnoli