Il futuro del Centro Italia. La Forza di Rinascere: il convegno
Gli Stati Generali del terremoto riuniti a Roma, in convegno, nell'Aula Magna dell'Università La Sapienza. È successo nella mattinata dell'11 aprile, ironia della sorte neanche due giorni dopo la potente scossa che ha fatto ripiombare nella paura quella parte d'Italia già profondamente piegata dai danni (non solo materiali) del sisma del 2016. A testimoniare con una violenza inconfutabile che il problema esiste – qualora non bastassero le macerie e i container che hanno ridisegnato il paesaggio di confine tra Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche – ed è necessario trovare il modo migliore per conviverci. E la Forza di Rinascere, dal titolo del convegno andato in scena all'ateneo romano, è insieme mantra e auspicio per il recupero della quotidianità spezzata, che passa attraverso la tenacia delle comunità che abitano quei territori tanto fragili, ma ricchi di storia e di risorse da promuovere. Ecco perché un incontro tra politici, istituzioni (i Sindaci di 33 Comuni del cratere e gli Assessori delegati, ma anche Mibact e Mipaaf), operatori del settore (Camere di Commercio e Sindacati di categoria), le università di Pollenzo e Teramo, l'Ente parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Cnr e i cittadini sul tema della valorizzazione dei prodotti tipici dei territori coinvolti è una bella opportunità per sostenere la ripresa economica e culturale delle quattro regioni colpite nel vivo.
Il Laboratorio della Rinascita che scommette sul cibo
Nello specifico si celebra il debutto del nuovo Laboratorio della Rinascita, una piattaforma promossa dall'associazione Alfa Fenice con il supporto della Sapienza per garantire una vetrina ai produttori di eccellenze alimentari dell'area. Sul portale online laforzadirinascere, la sezione e-commerce offrirà la possibilità di acquistare i prodotti tipici locali, ma il laboratorio è anche centro di ricerca che si avvale della collaborazione dell'Istat, con studi di settore e di mercato per favorire la crescita delle imprese produttrici e l'incremento dei flussi turistici, creando nuove opportunità di lavoro qualificato. A questo scopo si prevede anche l'implementazione dei marchi De.Co. comunali e sovracomunali per precisare ulteriormente un catalogo di prodotti tipici che siano specchio e motore dell'enogastronomia locale (già nutrito il novero di eccellenze, dalla ventricina teramana al tartufo della Laga, dall'anice verde di Castignano alla pizza con le noci di Macerata; e poi caciotta fermana e ciauscolo, fagiolo di Amatrice e prosciutto crudo da suini neri dei Monti Sabini, per citarne qualcuna). La seconda fase del progetto, non a caso, verterà sull'apertura di spazi ufficiali destinati alla presentazione, alla degustazione e alla vendita delle specialità, a Roma e in altre città italiane. La piattaforma è già online, la vendita si attiverà solo tra qualche mese, quando saranno completate le operazioni di catalogazione e la progettazione di un polo logistico per immagazzinare e spedire i prodotti ordinati. Un passo dopo l'altro, con il contributo di tutti, a cominciare dall'Expo della rinascita: il prossimo autunno, quando tutti i produttori presenteranno al grande pubblico le proprie eccellenze.
a cura di Livia Montagnoli