Un tempo erano pronti per Natale. Li confezionavano le suore di clausura del convento di Santa Cristiana attingendo a zucchero, uova e mandorle che arrivavano dalla Sicilia come offerta dalle famiglie delle consorelle. Oggi gli Amaretti Santacrocesi vengono sfornati tutto l’anno ma, in onore delle origini, l’8 dicembre da oltre vent’anni Santa Croce sull’Arno dedica loro una festa. Un momento di gioia, in cui il biscottino che vide la luce nel XIX secolo torna ad essere protagonista, come un tempo, della cittadina toscana in provincia di Pisa. All’epoca le monache lo preparavano amorevolmente con quel poco che avevano, per ringraziare i benefattori e augurare il loro personale buon Natale alla collettività. Oggi è diventato il simbolo di forni e pasticcerie che, grazie al distretto del cuoio, lo esportano in tutto il mondo.
Quest’anno la Festa dell’Amaretto Santacrocese cresce di un giorno e sabato 7 inaugura con iniziative dedicate ai bambini e ai gourmet, inserendo in programma laboratori di pasticci golosi e poi un convegno sui dolci conventuali. Pietanze povere, come quelle in menù per la cena organizzata da Slow Food all’interno della foresteria dell’istituto religioso. Ma la fiera vera e propria, con i banchi degli amarettai, gli assaggi e infine l’elezione del migliore artigiano per il 2013, si svolgerà la domenica. Per il giorno dell’Immacolata Concezione i pochi artigiani rimasti a portare avanti la tradizione, in tutto solamente cinque, allestiranno il loro mercato nel cuore del centro storico della città del cuoio, prestandosi a condurre laboratori, dimostrazioni e degustazioni guidate.
Maggiori dettagli sul sito della Pro Loco. www.prolocosantacroce.it