Chi sono i bullinianos
Un archivio digitale fatto di storie, volti, persone. E tante fotografie “d'epoca”. Tutti coloro che in passato hanno avuto a che fare, tutt'oggi partecipano attivamente o in futuro sposeranno la causa di elBulli, quando la creatura di Ferran Adrià era “semplicemente” un ristorante (fino alla chiusura definitiva, il 30 luglio di 6 anni fa), e negli anni a venire, con i lavori di elBullifoundation. I cosiddetti “bullinianos”, come li etichetta il sito appena lanciato online a loro dedicato: una grande famiglia che vanta ambasciatori e sostenitori in tutto il mondo dell'alta cucina internazionale, a testimoniare quanto l'impatto di Adrià abbia segnato un prima e un dopo nell'universo gastronomico. Non solo chef, dunque, ma anche una nutrita schiera di professionisti, ricercatori, addetti ai lavori che negli ultimi anni hanno reso possibile la sopravvivenza e l'evoluzione del germe di elBulli, che non è morto con la serrata di Cala Montjoi, e anzi si è moltiplicato in nuove forme, forse meno spettacolari, ma non per questo meno efficaci (presto la filosofia dello chef catalano sbarcherà anche a Torino, all'interno della Nuvola Lavazza). Fino a oggi mancava una definizione che li “premiasse” per l'attaccamento alla causa, un bollino di qualità che ora spetta a celebri chef e volti emergenti, localizzati su una mappa “in scala elBulli” che ha richiesto anni di ricerca ed elaborazione prima di approdare sulla piattaforma che da qualche ora tutti possono consultare.
La storia di elBulli. L'unione fa la forza
Nel frattempo, molti dei ragazzi passati da elBulli hanno fatto carriera, tanti sono ancora in giro per il mondo, altri sono tornati a casa forti di un'esperienza professionale unica e irripetibile. E l'iniziativa presta anche il fianco al racconto di una storia di cui Ferran Adrià ha saputo e voluto preservare memoria, con l'idea di alimentare il mito di elBulli. Il sito, quindi, presenta una lista di tutti i bullinianos rintracciati finora, compresi celebri innovatori dell'alta ristorazione: Massimo Bottura, Andoni Luis Aduriz, Renè Redzepi, Grant Achatz. E, a titolo di curiosità, lo schieramento italiano è piuttosto nutrito: tra loro Terry Giacomello, Vito Mollica, Riccardo Di Giacinto, Mauro Buffo, Loretta Fanella, Enrico Crippa, Andrea De Bellis, Luca Lacalamita e tanti altri. Ogni volto (la ricerca si può perfezionare per nazionalità, progetto, anno di permanenza, ruolo) è riconducibile a una casella che descrive i molteplici progetti promossi negli ultimi anni, da elBullilab a elBarri, a laBulliografia o elBullicatering, ma l'elenco non può che essere parziale – avverte il sito – perché tra i bullinianos bisognerebbe comprendere chiunque si sia fatto a vario titolo ambasciatore dei valori di elBulli, e rintracciarli tutti è un'impresa impossibile. Ecco perché l'adesione al gruppo, d'ora in avanti, potrà avvenire per autocandidatura: chi si riconosce nella definizione può inviare i suoi dati e attendere un responso. Su Twitter, Ferran Adrià ha battezzato l'iniziativa definendola “una piattaforma sentimentale che è omaggio a tutti coloro che sono stati parte della nostra storia, e crescerà con il tempo”. Bullinianos: uno “stile di vita”, come recita il a grandi lettere il sito, perché “la magia di ElBulli risiede nella forza della squadra”. E di chi ha saputo motivarla, aggiungiamo noi.
a cura di Livia Montagnoli