La classifica
Al primo posto c'è il Massaman curry, una combinazione golosa di sapori e aromi tipica della cucina tailandese, a base di latte di cocco, riso basmati, arachidi e tutte le spezie tipiche del curry. Fra i più diffusi al mondo, il Massaman curry è, secondo la classifica delle CNN, il piatto più apprezzato a livello internazionale, seguito dalla pizza napoletana, che guadagna la medaglia d'argento, e, in terza posizione, dal cioccolato, il cibo degli dei. Seguono in corsa l'immancabile sushi giapponese, la Peking duck (anatra laccata alla pechinese), e l'hamburger. A stilare la lista delle pietanze più golose del globo sono stati i lettori della CNN, con oltre 35mila voti ripartiti su 50 diversi piatti. O almeno, questa è la presentazione dell'elenco fornita dall'ente: le ricette nominate sono in realtà 49, con un nome mancante in 22esima posizione. Ma quella del numero è solo una delle imprecisioni della classifica statunitense.
Le scelte
I voti degli utenti sono, infatti, piuttosto discutibili, almeno dal punto di vista idi chi conosce bene la cucina italiana: la tradizione gastronomica tricolore, con la sua varietà di prodotti e ricette, entra in classifica solo con tre piatti, pizza, lasagna (23esimo posto) e prosciutto di Parma (31esimo posto). E non solo: le scelte rispecchiano fortemente il gusto americano, tendente a sapori speziati ed esotici e gusti pieni e ricchi. In ultima posizione si trovano i pop corn al burro, tipici della tradizione anglosassone, seguiti dalla Masala dosa indiana e dalle patatine statunitensi. L'elenco continua fra piatti thailandesi come il Som Tam, insalata di papaya verde (46esimo posto), e sapori autentici di Singapore, fra cui spicca il riso con il pollo (45esimo posto). Non mancano tacos (43) e fajitas (26) dal Messico, e poi pane imburrato con Marmite, crema spalmabile prodotta nel Regno Unito a base di estratto di lievito, marzapane tedesco e la salsa americana per eccellenza, il ketchup. Presenti anche i French Toast, molto diffusi nei brunch e nelle colazioni americane, erroneamente segnati come originari di Hong Kong: il pane inzuppato nell'uovo è in realtà una ricetta antica, già popolare nell'Europa medioevale, specialmente in Italia, Francia, Germania e Austria, ma è comunemente considerato patrimonio degli Stati Uniti, a cui si deve l'invenzione della variante fritta.
Le nostre riflessioni
Ancora sul fronte dolce, non mancano lo sciroppo d'acero canadese, valido accompagnatore di pancake, frittelle e waffle, il croissant francese, che guadagna il 21esimo posto, le donuts americane (14esimo posto), e un generico ice cream, che si classifica fra i primi 10, assicurandosi la nona posizione. Fa discutere, a questo proposito, l'affermazione della CNN che descrive il gelato come un prodotto americano, ma occorre fare una precisazione: nonostante il terminevenga solitamente tradotto in italiano come gelato, i due prodotti sono in realtà molto diversi fra loro per cremosità, quantità di zucchero, grassi, aria incorporata e altri fattori determinanti per la qualità di un prodotto freddo. L'ice cream statunitense, infatti, ha una consistenza molto più ricca e cremosa, un sapore più tendente al grasso e di norma molto zuccherino, al contrario del gelato artigianale italiano che, se ben fatto, risulta liscio e setoso, ben areato e cremoso al punto giusto. La lista continua fra piatti vietnamiti, indiani, venezuelani, del sud-est asiatico, giapponesi e cinesi, che segnano una vittoria schiacciante della cucina esotica, una tradizione gastronomica di tutto rispetto, che va approfondita e assaggiata con cura e gusto, ma che in questo elenco ha una predominanza lampante ed eccessiva rispetto alle altre cucine del mondo. Col risultato di una classifica che, innegabilmente, tiene conto del palato di un popolo che ha basato la propria storia gastronomica sulle tante contaminazioni straniere e i molteplici influssi culturali che hanno posto le basi dell'identità di un intero Paese. Culturale e culinaria.
Per leggere l'intera classifica edition.cnn.com/travel/article/world-best-food-dishes/index.html
a cura di Michela Becchi