L'Enoteca che rinasce
Per il rilancio dell'Enoteca regionale della Serra, fondata nel 1981, occorrerà attendere solo qualche mese. Tra fine settembre e i primi di ottobre, infatti, è previsto il taglio del nastro nei nuovi locali di via XI Febbraio a Lessona, comune di 2.800 abitanti in provincia di Biella. C'è attesa per questa apertura, dopo un periodo economicamente complicato e la decisione di trasferire le attività dal Castello di Roppolo, nei pressi del lago di Viverone, alla Casa del principe, nel bellissimo ricetto medioevale di Candelo. Protagonisti dell'iniziativa sono sei giovani con disabilità (sindrome di Down), riuniti nella cooperativa sociale “Porte Aperte”, ai quali sarà affidata la gestione: Francesco, Gualtiero, Simone, Marta, Emanuela e Cloe, tra 18 e 40 anni, sono impazienti di iniziare, coronare un sogno e, più concretamente, trovare un'occupazione.
Tra vecchio e nuovo, in questa storia di inclusione sociale, è il vino a fare da filo conduttore. Dai primi del 1900, quei locali furono sede della Cooperativa agricola consorziale lessonese, fondata su iniziativa dei viticoltori con l'obiettivo di dare aiuto ai contadini più deboli. Realtà che, tra alterne vicende, è rimasta in piedi fino al 2012, quando si decise di scioglierla e cedere tutto al Comune di Lessona vincolando però la struttura a scopi sociali.
Il riscatto sociale, la valorizzazione del territorio
Giuseppe Graziola, lessonese e attuale presidente dell'Enoteca della Serra, ha pensato di trovare una sintesi che coniugasse due diverse esigenze: una etico-sociale, legata all'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro come voleva il gruppo di genitori dei ragazzi coinvolti; una economica connessa al rilancio dell'enoteca da lui presieduta. Ha così avviato il dialogo tra associazioni, Comuni e Regione. La proposta è piaciuta. Alcune precedenti iniziative di solidarietà ed eventi, avevano consentito di raccogliere fondi per la ristrutturazione dell'immobile; il Comune di Lessona ha dato il suo contributo alla start-up del progetto; è arrivato poi il placet della Regione Piemonte, che ha trovato il modo di dare nuova linfa a una delle 14 enoteche regionali, che ogni anno ospitano mediamente un milione di enoturisti.
I sei ragazzi, che hanno ottenuto i locali in comodato d'uso, seguiranno a breve una formazione specifica e saranno affiancati da due tutor. La struttura è su due livelli, con un ampio salone al piano superiore, che ospiterà l'Enoteca, ed è circondata da un giardino affacciato sui vigneti della Doc Lessona. Al piano terra, il bar/ristorantino “La Malva Rosa”. Per la parte food, è attiva una partnership con gli istituti alberghieri di Biella. Ma l'idea è di andare oltre, promuovendo cultura e aggregazione in senso ampio, col recupero dell'archivio documentale e fotografico dell'ex cooperativa agricola. Insomma, una ricca vetrina con storia ed eccellenze alto piemontesi. Il suo nome non sarà più “della Serra” e potrebbe essere scelto tra “Enoteca del Biellese” o “Enoteca dell'Alto Piemonte”. Dettagli. “Ciò che importa” afferma Graziola “è che si confermi ancora una volta la storica vocazione alla solidarietà del nostro territorio. Se poi questa si ottiene con il vino la cosa ha un sapore del tutto particolare”.
a cura di Gianluca Atzeni