Ci sono due progetti diversi che si intrecciano in ABC di Enos. Quello di integrazione culturale attraverso il cibo, ABC (che sta per Bambini tra Alimentazione e Culture), e quello che ha come obiettivo riuscire a orientare i più piccoli nel mondo della viticoltura attraverso un personaggio immaginario: nonno Enos, che poi troppo immaginario non è dato che prende le mosse all'interno dell'azienda Falesco. Dove Dominga Cotarella, vertice commerciale dell'azienda oltre che figlia di Riccardo e nipote di Renzo - due assi dell'enologia italiana - ha creato questa figuretta che, dal 2014, gira con la sua bussola “per aiutare i più piccoli a trovare la strada della passione che spinge e guida tutti gli altri sensi”, facendo conoscere ai bimbi i segreti della campagna e dei suoi frutti, primo tra tutti la vite. Così dall'unione di ABC, progetto nuovo di zecca di Catia Sulpizi, e di Enos, nasce una nuova iniziativa con e per i bambini per permettere loro di crescere e scoprire, giorno dopo giorno, il valore della conoscenza, dell'alimentazione, dello scambio e dell'amicizia. Il risultato? Bambini tra Alimentazione e Culture accompagnati da nonno Enos.
Le prime tappe del progetto
Troppo in una cosa sola? Non si direbbe a guardare la prima uscita del progetto, durante Internazionali BNL d’Italia fino al 20 maggio 2017 al Foro Italico di Roma, che ha colonizzato alcune aree intorno ai campi con spazi per giochi e laboratori tutti dedicati alla cultura, al cibo e alla conoscenza dell'altro. “Le attività sono per i bambini a partire dai 5 anni” spiega Catia Sulpizi “laboratori di cucina in cui, insieme alle ricette, si spiega quel che significano e da dove nascono. Così i piatti indiani, con tutte le loro spezie, sono un'occasione per raccontare un po' di storia e di cultura di quel Paese, e lo stesso per quella cinese, dove bacchette e sapori sono stati il veicolo per scoprire una cultura molto diversa dalla nostra, che si esprime nella scrittura attraverso gli ideogrammi” e aggiunge, “i bambini hanno anche imparato a scrivere il loro nome in cinese”.
Identità culture e colture
“Si parte dalla nostra identità, che è quella legata alla terra e alla campagna, al cibo e alla tavola” spiega ancora Catia Sulpizi, “per arrivare alla conoscenza dei nostri vicini di casa, con i quali ormai si condivide tutto e in ogni luogo: al parco, a scuola e, ovviamente, a tavola”. E questa spinta all'integrazione e alla conoscenza reciproca è la stessa che si trova anche nei laboratori di casa Cotarella. Per questo, tra le varie comunità di Roma, se ne sono individuate quattro (Cinese, Indiana, Giapponese, Peruviana) diventate protagoniste di questa iniziativa. Quattro “micro etnie”, come le chiamano in questo progetto che ruota tutto attorno al valore del cibo come sintesi di tradizioni e territorio, nutrimento e salute, ma soprattutto come base di “un'integrazione tra culture attraverso la cultura dell'alimentazione”.
Così, per esempio, imparare a realizzare una ricetta con il pomodoro, è la scusa per farne conoscere la pianta, la sua stagionalità, la campagna e il territorio in cui nasce, e anche un po' di quella storia che porta con sé nel suo viaggio dalle Americhe fino a casa nostra.
L'incontro dei bambini con la campagna rivela un valore educativo fondamentale per lo sviluppo dei più piccoli “come già Maria Montessori aveva intuito nel secolo scorso”. Elemento centrale - in questo percorso rivolto ai più piccoli - la vite, che custodisce il valore dell'attesa, dalla cura e dell'impegno che portano buoni frutti, del rito e di un significato simbolico potentissimo nella vita dell'uomo. In queste lezioni "dalla terra alla tavola e oltre", verrà insegnata l'importanza del cibo e il suo valore materale e immateriale, materia prima preziosa, nutrimento di corpo e anima che non deve essere sprecato. È un itinerario che porta a una maggiore consapevolezza dei consumatori di domani.
Un percorso su un doppio binario
Il progetto lavora su due binari: da una parte un ciclo di appuntamenti per grandi e piccini presso lo spazio Incontri in Cucina di Roma. Con l'obiettivo, ancora una volta, di unire la conoscenza del cibo con quella dell'altro: lezioni di cucina dove i ragazzi, oltre a mettere le mani in pasta e realizzare delle ricette, avvicineranno il mondo in cui sono nate. Nascono così gli appuntamenti del ciclo “Oggi scopriamo...” che di volta in volta porteranno virtualmente i partecipanti in Paesi diversi, dal Sudamerica all'Estremo Oriente.
Accanto a questi, alcuni eventi di più ampia portata, che trasporteranno i laboratori all'interno di altre manifestazioni o in spazi diversi, nei quali creare delle sinergie tra la didattica, i bambini e i luoghi che li ospitano. Stand, laboratori e percorsi studiati ad hoc per riunire insieme i bimbi di ogni nazionalità ed etnia intorno al tavolo e non solo. Tra gli eventi, una grande Festa di Primavera ad aprile 2018 e, prima, la Vendemmia in Costume, che si terrà domenica 10 settembre 2017 nella cantina Falesco a Montecchio (TR). Un appuntamento in cui i più piccoli potranno "imparare-facendo: un'occasione per giocare e sporcarsi, correre e sudare, gridare e stancarsi”, pienamente partecipi del progetto ABC di Enos, che li porta alla scoperta della propria identità, non solo gastronomica, mediante il cibo. In programma stand e laboratori, giochi e attività educative che permetteranno di conoscere e incontrare le abitudini alimentari dei romani e di chi è arrivato a Roma da lontano, “i nostri vicini di casa”, e stimolare la conoscenza e la curiosità di tutti. “I laboratori affronteranno temi delicati, come il riciclo, l’educazione al consumo, la filiera alimentare, le allergie, i cicli produttivi, per sensibilizzare al rispetto per la propria cultura e per quella altrui”. E lo faranno con un linguaggio adatto ai più piccoli.
Del progetto fa parte integrante la creazione di un portale interattivo, con tutte le informazioni e il racconto del percorso che, tappa dopo tappa, i bambini potranno seguire.
a cura di Antonella De Santis