Il boom delle cucine attrezzate a Milano
Negli ultimi anni, l’interesse televisivo per il mondo gastronomico è stato accompagnato, soprattutto nelle metropoli, soprattutto a Milano, dal proliferare di svariati concept di ambito culinario: le scuole di cucina sono state affiancate da spazi attrezzati all’interno di negozi di casalinghi con ambienti dedicati agli per eventi e postazioni improvvisate; e la creatività ha dato sfogo a innumerevoli proposte fantasiose, qualcuna addirittura azzardata.
Milano è stata quasi invasa da spazi dedicati al mondo food, molti si assomigliano e ricalcano un concept consolidato: una cucina attrezzata (a seconda delle opportunità e del livello qualitativo offerto da sponsor e partner) inserita in una scarna scatola bianca. Posizione solitamente non troppo prestigiosa, arredi quasi inesistenti o di poco gusto. In tutto questo è quasi scontato notare come si siano persi di vista alcuni punti cardine essenziali: l’ospitalità, l’accoglienza, il calore e l’atmosfera; aspetti invece tutt’altro che trascurabili.
Kuka Loft. Il valore dell’ospitalità
Kuka Loft è un vecchio laboratorio di scenografie del teatro alla Scala, ristrutturato con sapienza e buongusto, inserito nel cuore del distretto del design di via Tortona. Lo spazio si declina su due livelli, la cucina domina il piano terra, ha tutto quello che può servire a un professionista o a un appassionato per creare i suoi piatti, grazie a un’attrezzatura semi-professionale piuttosto completa (c’è anche un vaso di Duerr per l’azoto liquido) dall'estetica piacevole, aspetto non trascurabile per shooting fotografici e video. Libri di cucina e design, piatti di ceramica artigianali di vario genere e misura, foto di artisti e performer de Le Cirque du Soleil, pannelli di legni pregiati e led luminosi, tanti dettagli, ognuno dei quali sembra voler raccontare una storia. In taverna è una grande vasca scavata nel pavimento a dominare la scena: un elemento di grande originalità che contribuisce a rendere l’ambiente - nobilitato da soffitti alti con travi in legno (al piano superiore) e a volta con mattoni a vista (al piano inferiore) – ancor più suggestivo.
Sedie diverse tra loro, divani, poltrone e grandi cuscini alternano colori sobri ad altri più vivaci, non sembrano esservi regole, se non un fil rouge dettato dal buongusto. Nelle ore serali candele e lanterne a profusione, ogni dettaglio cerca di far sentire a casa l’ospite. Eventi, show cooking, corsi e degustazioni saranno le occasioni ideali per questo spazio di 140 mq: sono già molte le collaborazioni attive, tanti gli ospiti coinvolti da Misha Sukyas, a Nicola Delfino, da Ivan & Masa a Flavio Angiolillo, a Marco Curcio. Un luogo dove raccontare e godere di cibo e vino è davvero un piacere.