Cinquanta milioni di euro ben spesi. È questo l’investimento fatto dalla Ferrero per creare i nuovissimi Kinderini, biscotti realizzati dopo un lavoro di progettazione durato 7 anni. Il segreto? “Una ricetta semplice e la capacità di trasformare il momento di consumo in un’esperienza coinvolgente e sempre nuova” dicono dall’azienda. Per noi, invece, c’è qualcosa in più.
Come sono fatti i Kinderini
Partiamo dal risultato, prima di riavvolgere il nastro. Il confronto con i Nutella Biscuits, i penultimi nati in casa Ferrero, è inevitabile: nonostante l’amore degli italiani per la crema spalmabile più famosa al mondo - la Madeleine di tutti, anche dei palati più raffinati - sono i Kinderini a spuntarla in questo caso. Cominciamo dal principio: stiamo parlando di frollini bicolore latte e cacao con piccoli decori cremosi al gusto Kinder, biscotti a forma di personaggi dalle buffe espressioni che ricordano quelle delle emoticon. La crema è poca, distribuita in piccoli punti, talvolta al posto della bocca oppure negli occhi a cuoricino o ancora nel berretto. E forse è proprio questa sobrietà a rendere i biscotti vincenti.
I Kinderini non sono esclusivi. E meno male
Parliamoci chiaro, quando la Ferrero lancia un nuovo prodotto, ci si aspetta che sia goloso, accattivante, un dolcetto in grado di creare dipendenza. I Kinderini, invece, nonostante il sapore della frolla spiccatamente dolce (quello, del resto, a cui l’azienda ci ha abituati) risultano buoni, sì, ma in maniera più controllata, moderata, rispetto ai frollini alla Nutella. Che, lo ricordiamo, erano andati sold out in pochi giorni: era il novembre 2019, e in solo tre settimane dal loro ingresso nei supermercati, erano stati venduti 57 milioni di Nutella biscuits, uno per italiano. Un record ineguagliabile, ma forse è proprio questo il punto: la Ferrero non ha mai voluto replicare quel successo, un fenomeno senza controllo fermato solo dall’arrivo della pandemia, quando a essere introvabile era diventato un bene di primissima necessità, l’Amuchina. Tanto che sui social erano spuntati i primi meme, e c’era chi si offriva di scambiare un pacchetto di biscotti con un gel igienizzante.
Kinderini, il non-fenomeno che funziona
Michael Jackson ha trascorso tutta la sua carriera a cercare di replicare il fenomeno di Thriller, l’album che nell’82 segnò per sempre la storia dei video musicali. La Ferrero, per fortuna, no. Non c’è stata un’altra crema dopo la Nutella, non c’è stato un altro Duplo. L’azienda è andata avanti, ha fatto scendere in campo nuovi giocatori ma non ha cercato un altro Maradona. Come i cugini alla Nutella, anche i Kinderini sono nati nello stabilimento di Balvano, in provincia di Potenza, ma in questa caso l’idea di partenza è diversa, si punta alla prima colazione più che alla merenda. Un prodotto “comune”, non esclusivo, non limitato, un biscotto per tutti che non è andato a ruba in poche ore, da mangiare senza troppe pretese. Chi non ricorda la sensazione di delusione dopo il primo morso a un Nutella biscuit? Goloso, certo, ma nient’altro che un biscotto alla Nutella, ricetta facilmente riproducibile (e migliorabile) in casa. Le aspettative che si erano create attorno alla novità erano troppo alte per essere soddisfatte, e la crema alla nocciole è un prodotto fin troppo comune nella case italiane per dare vita a qualcosa di innovativo (non hai mai convinto del tutto nemmeno il b-ready, la cialda ripiena pensata per imitare il sapore del panino alla Nutella).
Che mondo sarebbe senza… Kinder
Ben diverso è, invece, il caso del gusto Kinder, sapore unico e inimitabile, da assaporare esclusivamente nelle barrette o negli ovetti. Ora anche nei biscotti, dove si trova in piccolissime dosi, al contrario dei frollini alla Nutella che si distinguono invece per un ripieno generoso. I Kinderini preservano quella sensazione “speciale” del cioccolato ripieno di crema di latte, un gusto condiviso con tutto il mondo ma che solo casa Ferrero può regalare. Da un punto di vista nutrizionale, le differenze sono minime, ma è evidente che nessun nutrizionista consiglierà mai delle merendine come snack salutare per i bambini. Tornando al gusto, invece… la Nutella sarà sempre la star, ma che mondo sarebbe senza Kinder?