“Ho sempre pensato che il sushi fosse il cibo più creativo dal punto di vista dell'immagine. E lo chef di sushi l'intrattenitore supremo” con queste parole il regista David Gelb annuncia l'imminente uscita del film che ripercorre la vita di Jiro, il più grande chef di sushi del mondo.
Tra le prime città coinvolte nel "tour" Roma, Torino, Milano, Pisa, Trieste, Bologna, Parma e Genova. L'appuntamento è per oggi, mercoledì 27 novembre, quando sarà proiettato il documentario che racconta la vita di Jiro Ono. Per gran parte dei suoi 85 anni Jiro ha perfezionato l'arte di preparare il sushi. Lavora dall’alba a dopo il tramonto, assaggia, istruisce meticolosamente i suoi dipendenti, modella e raffina l’impeccabile presentazione di ogni creazione. L'eccezionale etica lavorativa di Jiro è la forza trainante del documentario, ma il cuore del film si trova altrove, nell'influenza che questa ambizione ha avuto sulle vite dei suoi figli. Il figlio più grande Yoshikazu è l'erede legittimo dell'impero del sushi, ma Jiro non è pronto per ritirarsi o per rinunciare alle proprie responsabilità. Con un padre così famoso, che guida e critica ogni decisione, Yoshikazu non riesce a raggiungere il suo pieno potenziale. Ciononostante è fiero di imparare da un autentico maestro del sushi. Jiro e l'arte del sushi racconta la passione necessaria per gestire e mantenere un leggendario sushi-restaurant, e il viaggio di un figlio verso la possibilità di prendere il posto di suo padre alla guida di un'autentica dinastia culinaria.
Gelb ha iniziato un tour dei migliori ristoranti di sushi di Tokyo, accompagnato dal noto critico Yamamoto, e ha scoperto il famoso ristorante Sukiyabashi Jiro. Dopo aver incontrato lo chef Jiro e aver mangiato il più delizioso sushi della sua vita, sapeva che quest'uomo sarebbe stato il soggetto del film. “Oltre che dall'eccezionale sushi”, ha detto il regista, “mi ha affascinato il fatto che non solo a 85 anni ancora lavori, ma che i suoi figli lavorino per lui”. Gelb ha passato a Tokyo otto settimane nell'arco di due anni, raccogliendo filmati e immergendosi a capofitto nel mondo di Jiro. "Cinque” spiega il critico Yamamoto “sono le caratteristiche di un grande chef: prendere seriamente il proprio lavoro; cercare sempre di migliorarsi; stare attenti alla pulizia; essere un leader più che un collaboratore; avere passione per il proprio lavoro”. “Jiro impersona sicuramente tutte queste caratteristiche, ma è la sua filosofia a portarlo ad un livello superiore di perfezione”. “Quello che ho visto in Jiro”, ha concluso il regista, “non è solo la sua tecnica culinaria, il suo lavoro. Voglio mostrare alla gente che il sushi è molto di più che mettere del pesce sul riso. Jiro ha creato una forma d'arte. E la sua filosofia è migliorare sempre le sue capacità, guardare sempre verso il futuro. È qualcosa con cui ognuno può relazionarsi. Jiro non si adagia mai sulla sua reputazione. Si prepara ancora mentalmente prima di ogni cena e si impegna costantemente nella ricerca di ingredienti migliori, dello staff migliore e dei piatti migliori da servire ai suoi clienti”.