Una barca che rischia di affondare. Purtroppo, non è una metafora: nel porto di Livorno il ristorante galleggiante Ca’ Moro della cooperativa Parco del Mulino, ormeggiato nella darsena davanti al monumento dei Quattro Mori, è affondato. Una situazione drammatica che coinvolge uno dei più importanti simboli di inclusione sociale in Italia: al Ca’ Moro, infatti, lavorano ragazzi affetti da sindrome di Down, che trovano così una propria indipendenza economica e un inserimento nella società civile. Un progetto solidale portato avanti per anni che ora rischia di essere perduto.
Il Ca’ Moro della cooperativa Parco del Mulino
L’imbarcazione che ospitava il ristorante era nata per la pesca d’altura nel mare Adriatico ed era poi stata destinata alla demolizione. A salvarla fu l’Associazione “Crescere con noi”, con l’obiettivo di trasformarla in un luogo speciale pensato per far trascorre ore liete ai bambini meno fortunati. Al porto di Genova, i lavori di restauro hanno restituito nuova vita alla barca e la vita a bordo si è animata così di contenuti innovativi e della presenza di tanti bambini. Il Ca’ Moro è attraccato poi al porto di Viareggio, fino ad arrivare alla Cooperativa Sociale Parco del Mulino, a cui si deve il merito della creazione del ristorante galleggiante. Una bellissima favola dietro ai fornelli, almeno fino a venerdì 20 agosto 2021, giorno in cui è scattato un’allarme inaspettato: dalla prua del peschereccio ha cominciato a entrare acqua da una falla. Immediato ma purtroppo vano l’intervento dei vigili del fuoco dalla vicina sezione navale, che hanno provato a riportare in linea di galleggiamento l’imbarcazione senza successo.
L’aiuto degli chef fiorentini
A poche ore dall’affondamento della barca, i toscani si sono mobilitati per sostenere il progetto. Marco Gemelli, organizzatore dell’Italian Chef Charity Night al Forte Belvedere (manifestazione arrivata quest’anno alla quinta edizione, e nata inizialmente come atto di solidarietà per Amatrice in seguito al terremoto) ha deciso di devolvere l’incasso della serata al Ca’Moro. Una chiamata alle armi a cui la ristorazione fiorentina ha risposto prontamente: martedì 7 settembre dalle 20.30 sulla terrazza del Forte saranno presenti molti dei più rinomati chef locali per una cena a buffet aperta al pubblico, con un’offerta minima di 25 euro volta a a finanziare nuovi progetti che vedranno protagonisti i ragazzi del ristorante, ma anche l’iniziativa del Villaggio Montedomini della fondazione “Il cuore di Firenze”, per la costruzione di case per gli anziani bisognosi.
Italian Chef Charity Night
Per il pubblico sarà un’ottima occasione non solo per fare del bene, ma anche per assaggiare i piatti di 14 chef del panorama fiorentino e toscano. Saranno presenti, tra gli altri, Gaetano Trovato (Arnolfo) Marco Stabile (Ora d’Aria), Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati), Antonello Sardi (Le Tre Virtù), Marco Cahssai (Atman a Villa Rospigliosi), Giovanni Luca Di Pirro (COMO Castello del Nero) e Stelios Sakalis (Castello di Spaltenna), insieme a talenti come Andrea Perini (Al 588), Lorenzo Romano (Insolita Trattoria) o Kin Cheung (Element), Edoardo Tilli (Podere Belvedere), Paolo Gori (Da Burde), Francesco Preite (Moi, Prato) e Salvo Pellegriti (La Vetreria), ognuno assistito da uno studente della scuola di cucina Cordon Bleu di Firenze. Ad affiancare il lavoro degli chef, tanti piccoli produttori e botteghe d’eccellenza. “A cinque anni dalla prima edizione del charity”, spiega Gemelli, “chiediamo a Firenze di ripetere la straordinaria prova di generosità delle volte precedenti. Siamo felici che ancora una volta siano le terrazze del Forte Belvedere a ospitare questa manifestazione, sancendo per il fortilizio mediceo un ruolo di testimone della rinascita della città a una nuova vita dopo mesi molto difficili”.
a cura di Federico Silvio Bellanca