#Ioapro, ma solo in sicurezza
#Ioapro, ma solo in sicurezza. È questo lo slogan con cui il collettivo TNI– Tutela Nazionale Imprese rilegge l’hashtag diventato virale negli ultimi giorni, che invita bar e ristoranti d’Italia alla disobbedienza civile contro le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.
La distanza rispetto a un’iniziativa che si nutre dell’esasperazione dei ristoratori (condannata in primis dalla Fipe e con altissime potenzialità di essere autolesionista), invitandoli di fatto a trasgredire le regole aprendo i loro esercizi al pubblico nella serata del 15 gennaio, è rappresentato proprio dal fare appello alla “sicurezza”, anziché cedere senza remore alla disperazione (che pure è tanta, anche a seguito dell’arrivo dell’ultima tornata di ristori, ritenuti insufficienti per la sopravvivenza delle attività). Ed è Pasquale Naccari – portavoce del collettivo TNI e capofila del movimento dei ristoratori toscani, che a più riprese si è speso, negli ultimi mesi, per dare voce alla categoria – a marcare la differenza, rivolgendosi ai ristoratori che hanno aderito a #ioapro: “Il momento è drammatico, ma non agite di pancia. Manifestazioni sempre nelle regole”.
Il flash mob di TNI
Nello specifico, venerdì 15 gennaio, anche le aziende rappresentate da TNI organizzeranno una protesta, ma secondo le modalità di un flash mob con cena simulata e con l’autorizzazione dei prefetti della città che hanno aderito all’iniziativa. Lo slogan che guida la protesta – operata, ribadiamolo ancora una volta, all’interno delle regole – è chiaro: “Perché a pranzo sì e a cena no?”. Il fulcro delle rimostranze, dunque, è analogo. Diverso il modo di esporre il disappunto per la situazione che ha gettato il comparto in una crisi profonda. Venerdì sera, dunque, dopo l’orario di chiusura imposta (alle 18), dalle 20 alle 22, gli imprenditori riuniti del collettivo TNI simuleranno un'apertura serale con luci e musica accesa, la sala allestita e titolari e dipendenti e clienti presenti a pranzo, che si siederanno allo stesso tavolo, rispettando il distanziamento senza somministrazione, per dimostrare che il virus non ha orario e che se si può pranzare, rispettando tutti i protocolli, si può anche cenare. Ai Prefetti delle regioni in zona gialla, e ai ministri dell'Economia e delle Attività Produttive Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, TNI ha inviato una lettera chiedendo di fornire i dati che individuano i pubblici esercizi come luoghi di contagio e sulle cui basi sono state imposte dal Governo le chiusure. “Il Governo – spiega Naccari – deve continuare a sostenerci, come ha fatto a novembre e dicembre, mesi per i quali ci stanno arrivando i ristori che sono briciole, sia chiaro, ma ci stanno permettendo di sopravvivere anche se a fatica. Tolleranza zero nel caso, invece, venisse deciso di abolire la possibilità di vendita d'asporto”. Una posizione molto diversa e ben più ponderata dalle tirate populiste che agitano il settore nelle ultime ore.
L’appello di Pasquale Naccari contro #Ioapro
La protesta del gruppo, il 15 gennaio, sarà forte e significativa, ma responsabile, nel pieno rispetto della salute pubblica. “Comprendiamo i motivi che stanno dietro ad altre iniziative - continua Naccari – ma ci teniamo a fare un appello a tutti i ristoratori d'Italia. Dobbiamo stare uniti, ma aprire a oltranza non porta da nessuna parte. Noi siamo imprenditori seri e responsabili: rispettiamo le regole, anche stavolta, come abbiamo sempre fatto. Gesti estremi ci espongono solo a strumentalizzazioni. Chi entra in un ristorante deve avere la certezza di entrare in un luogo sicuro, dove non si violano le leggi”. L'iniziativa è promossa da Tni-Tutela Nazionale Imprese in collaborazione con Acs Associazione Commercianti per Salerno, A.I.O.S Palermo, Ristoratori Liguria, RistorItalia, Ristoratori Emilia Romagna, Ristoratori Lombardia, Ristoratori Toscana, Ristoratori Veneto, Ristoratori Lazio, Ristoratori Campania, Ristoratori Puglia, Ristoratori Trentino, Ristoratori Sicilia, Veneto Imprese Unite.
Auguriamoci a questo punto che i tanti ristoratori che si sono fatti convincere dalle facili sirene di una protesta scomposta riflettano a lungo prima di danneggiare tutta la categoria, rischiare di danneggiare i clienti e, soprattutto, farsi del male da soli: il contagio e le prescrizioni – peraltro valide in tutta Europa ormai – non passeranno a seguito di manifestazioni muscolari animate da improbabili capipopolo.
Per aderire all'iniziativa di TNI: http://bit.ly/ioapro