L’assalto alla spesa online
Dalla rincorsa ai grandi supermercati aperti h24, all’assalto alla spesa online. Sebbene sia fuori discussione l’eventualità di restare sprovvisti di cibo (i negozi di generi alimentari continueranno a garantire l’approvvigionamento, anche in presenza delle misure ancor più restrittive varate nelle ultime ore), gli italiani continuano a temere per la sorte delle proprie dispense. E chi ha raccolto l’appello a limitare il più possibile i contatti con l’esterno, ha scelto l’opzione della spesa online. Dunque, solo nella prima settimana di emergenza, l’ecommerce di prodotti di largo consumo (a ruba soprattutto acqua, banane, uova, Coca Cola, patate, arance) è aumentato in volume di oltre l’80%. Risultato? Sistemi in tilt e lunghi tempi d’attesa per la consegna della spesa, anche fino a 10 giorni. Un problema che non risparmia neppure i grandi colossi dell’ecommerce, come Amazon, costretto a segnalare difficoltà di gestione del servizio Prime Now per Milano, Torino e Roma, limitato a causa “dell’elevata richiesta”. Stessa sorte per le grandi catene di supermercati, come Esselunga, tra le prime a rendere disponibile la consegna a domicilio gratuita per gli over 65, ora alle prese con rallentamenti evidenti, fino a una settimana di “ritardo” per portare la spesa a casa. In difficoltà anche Carrefour e Coop, mentre resiste ancora Conad, che garantisce tempi d’attesa non superiori alle 24 ore.
La riscoperta delle piccole botteghe
Ma, anche considerando che non tutto il territorio nazionale è raggiunto dai servizi delle catene Gdo, è proprio dalle piccole comunità e tra le pieghe della solidarietà di quartiere che arriva la soluzione più chiara al problema. È questo il momento di rivalutare i negozi di prossimità, le piccole botteghe di alimentari. In virtù di un sostegno (morale ed economico) reciproco tra chi condivide la vita nello stesso quartiere; in funzione di una spesa più oculata e sostenibile, che contiene gli sprechi e salva il portafoglio (il costo dei prodotti genuini è più alto, ma durano più a lungo e danno più soddisfazione!); per praticità, considerando che sono sempre più numerose, in tutta Italia, le iniziative di botteghe riunite per garantire un servizio a domicilio puntuale, e gratuito.
Botteghe riunite per la spesa a domicilio
Succede a Parabiago, alle porte di Milano, dove le botteghe si “consorziano” per assicurare la consegna di frutta, verdura, pane, salumi e formaggi. L’idea è partita da Matteo Cunsolo, panificatore di Parabiago e Presidente dell’Associazione Panificatori Confcommercio di Milano e Province, prontamente caldeggiato da altri colleghi che commerciano prodotti freschi e garantiranno la consegna fino al termine dell’emergenza in città e nei paesi limitrofi: “Ogni giorno entro le 9.30 di mattina raccoglieremo gli ordini e, a turno, ci recheremo a casa di chi ha fatto richiesta per le consegne. Indosseremo guanti e mascherina, rispettando le norme di sicurezza e di distanza”, spiega Cunsolo (l’iniziativa è attiva dall’11 marzo).
Anche a Peretola, periferia di Firenze, ci si attrezza per far fronte all’emergenza. Nella borgata fiorentina, sono i piccoli negozi riuniti nel centro commerciale naturale Le Botteghe del Borgo a fornire servizio di consegna a domicilio gratuita ai clienti della zona. Al momento sono nove le attività coinvolte: la macelleria, il forno-alimentari, l’enoteca, un bar, l’ortolano, ma anche l’erboristeria, negozi di ottica, abbigliamento e biancheria per la casa. Chiamando il numero diretto delle attività è possibile espletare l’ordine e accordarsi per la consegna a domicilio. E l’idea, sostenuta dal Comune, potrebbe presto estendersi agli altri quaranta centri commerciali naturali presenti nel territorio di Firenze.
Il sostegno dei Comuni alla spesa a domicilio
Iniziativa analoga a Como, dove sono 17 banchi del Mercato Coperto della città a garantire consegna a domicilio gratuita con il supporto del Comune. A Biella, intanto, entra in azione la Protezione Civile, che fa squadra con l’amministrazione locale e i piccoli commercianti interessati a fare rete: gli esercenti interessati a consegnare la spesa a domicilio che non possono garantire il servizio porta a porta, sono invitati a contattare l’email messa a disposizione dal Comune, che gli consentirà di essere operativi grazie all’aiuto della Protezione Civile. E, di nuovo alle porte di Milano, a Cinisello Balsamo è appena nato Commerciante Amico, servizio di spesa a domicilio gestito dal Comune, per aiutare le famiglie che sono a casa, ma anche i piccoli commercianti locali, che aderendo all’iniziativa vedranno la propria attività segnalata sul sito e sulle pagine social del Comune (anche in questo caso, gli esercenti interessati possono dare adesione all’email dedicata: [email protected]).
Anche i piccoli paesi corrono ai ripari
Ma con le stesse dinamiche si avviano anche le reti a sostegno della comunità in tanti piccoli paesi italiani, grazie alla collaborazione tra i commercianti locali e le amministrazioni comunali. A Trasacco, seimila abitanti in provincia de L’Aquila, è il sindaco Cesidio Lobene ad annunciare l’attivazione del servizio di spesa a domicilio, consegnata da volontari dell’Avis tre giorni a settimana, con il contributo di molti negozi del paese, dalla macelleria all’ortofrutta, alla gastronomia di prodotti bio, al negozio di surgelati.
Rivolgetevi alle botteghe di fiducia
Nelle grandi città, invece, sono proprio le botteghe di generi alimentari - tra le poche attività commerciali cui è ancora consentito stare aperte - l'ultimo baluardo di una vita di quartiere solo temporaneamente sopita, che invece, quando il rischio sarà scongiurato, potrebbe trarre nuovo slancio proprio per merito di questo stato di necessità, che ci mette tutti nella condizione di contare sul sostegno degli altri, sebbene a debita distanza di sicurezza (ma la vicinanza è morale). E allora, rivolgetevi alle vostre botteghe di fiducia, chiedete loro consiglio. Molti si stanno attrezzando per garantire un servizio di consegna a domicilio sicuro e genuino. Per avere a casa, ogni giorno, prodotti freschi e buoni.
Ricordiamo, inoltre, la possibilità di usufruire dei servizi no waste (prodotti sfusi e sostenibili) ideati dalle piccole aziende di delivery sostenibili in diverse zone d’Italia.
a cura di Livia Montagnoli