Io Coltivo Italia: adotta un orto a distanza
Non tutti hanno la possibilità di curare una coltivazione domestica, e nei centri cittadini gli alti livelli di inquinamento scoraggiano chi vuole avere la certezza di consumare prodotti sicuri per la salute. La soluzione? Scegliere bene i propri fornitori di frutta e verdura, oppure adottare un orto a distanza. Proprio da quest’idea (comune a diverse aziende italiane, ma finora attuata in via sperimentale) è nato il progetto associativo Io Coltivo Italia, un modo per valorizzare le eccellenze agricole del nostro paese attraverso l’uso intelligente della tecnologia. Grazie a un’app per smartphone, infatti, gli utenti hanno accesso a una rete di telecamere che restituiscono in tempo reale l’immagine delle piantine in crescita nelle zone più vocate della Penisola. E, dopo aver controllato tutte le fasi della lavorazione, dalla semina alla raccolta, possono scegliere se ricevere a casa o ritirare nei punti vendita associati il raccolto della propria piantagione virtuale. Una sorta di Truman Show applicato ai prodotti ortofrutticoli, per offrire ai consumatori il vantaggio di tracciarli ed essere consapevoli al 100% del cibo che portano in tavola.
Il progetto agricolo Io Coltivo Italia
Io Coltivo Italia ha sede nel Lazio, a Sabaudia, e nasce dall'idea dell'imprenditore Michele Ferraro, che qualche anno fa ha pensato di avviare collaborazioni con aziende agricole certificate in varie regioni italiane: oltre alle coltivazioni nell’Agro Pontino, quindi, la sua filiera ortofrutticola comprende anche terreni in Cilento e in Sicilia, dove i prodotti crescono all'interno di serre altamente specializzate. I vegetali seguono il ciclo della natura, così i clienti hanno a disposizione varietà sempre diverse, dai pomodori alle arance tarocco siciliane; chi vuole, inoltre, può anche adottare un ulivo.
Basta iscriversi al sito web di Io Coltivo Italia per associarsi e ricevere la tessera ICI, spedita direttamente a casa degli utenti (con questa card si ha diritto a uno sconto del 20% sui generi alimentari acquistati negli store di vendita diretta, se non si vuole approfittare del delivery). Completata l’iscrizione, il sistema digitale assegna casualmente ai destinatari un lotto di 50 mq collegato alle telecamere di sorveglianza, che riprendono anche gli stock delle merci e trasmettono tutte le immagini a un’app per smartphone. Da questo momento in poi, l’adozione dura un anno e può essere rinnovata ogni volta che si vuole.
Bludev Tech: l’impronta digitale per gli ortaggi
Non solo impianti di videosorveglianza: c’è di più. Fra i partner del progetto, infatti, insieme alla società agroalimentare Foodrama c'è Farzatitech, azienda ideatrice di un sistema di tracciabilità che lega a doppio filo aziende e consumatori. Del resto, ogni prodotto possiede caratteristiche uniche dal punto di vista organico: perché non identificarlo con un marchio analogo alla nostra impronta digitale? Così è nata Bludev, tecnologia che grazie a un dispositivo portatile per scansionare le piante “fotografa” la loro composizione molecolare, trasformandola in una vera e propria impronta digitale (la Bio Finger Print). Il rilevatore può essere utilizzato senza impiegare sostanze chimiche, quindi non ha effetti nocivi sugli ortaggi, anzi: il suo compito è quello di trasmettere la loro carta d'identità, con tutte le informazioni indispensabili, alla blockchain (un registro digitale a blocchi che memorizza la filiera; ve ne avevamo parlato anche in un articolo sull’azienda Apio e in un approfondimento sulla trasparenza della filiera vinicola). In parole povere, adottando questi orti a distanza abbiamo la garanzia che siano coltivati nel rispetto delle regole - igieniche, sanitarie, lavorative - e l'opportunità di "spiarli" giorno per giorno, in modo da verificare l'andamento della coltivazione. Quasi come piantare un orto nel giardino di casa.
Io Coltivo Italia- Sabaudia, Via Pontina Km 97500 – Terracina 04019 (LT) – Tel: 07731852248 / 3479142048 – [email protected]
Per iscriversi e scaricare l’app visitare il sito www.iocoltivoitalia.org
a cura di Lucia Facchini