Appuntamento a Roma lunedì 17 febbraio 2020 per discutere sulle nuove strategie volte a promuovere il vino italiano in Italia e nel mondo con l'obiettivo di incrementare i prezzi di vendita, aumentando così il margine per l'intero settore. Nel convegno "Vino 4.0. Distribuzione, comunicazione, promozione, strategie e protagonisti a confronto" interverranno i diversi canali di distribuzione, tra questi anche chi si occupa di e-commerce. Abbiamo intervistato Marco Magnocavallo, ceo e fondatore di Tannico.
Tannico apre a Milano. A marzo l'inaugurazione dei due wine bar dell'enoteca online
In meno di otto anni si è imposto sul mercato nazionale dell'e-commerce, diventando un punto di riferimento per cantine e winelover. La sua capacità di guardare oltre, lo ha portato a fondare la principale piattaforma di vendita online di vino, senza però adagiarsi sui risultati ottenuti. E dopo aver scommesso sull'online (in tutte le sue sfaccettature), adesso è pronto al passo successivo: l'apertura a di due wine bar a Milano. Ma non finisce qua. Marco Magnocavallo, ad di Tannico sarà uno dei relatori del convegno del Gambero Rosso "Vino 4.0. Distribuzione, comunicazione, promozione, strategie e protagonisti a confronto", in programma il prossimo 17 febbraio a Roma. Nel tavolo dedicato all'e-commerce, parlerà delle potenzialità del settore e delle nuove sfide che lo attendono.
Partiamo proprio da qua: in primavera Tannico diventerà anche un “luogo fisico”, con l'apertura dei suoi primi due wine bar. È questa, quindi, la nuova frontiera del commercio online?
Diciamo che l'integrazione con l'offline è un completamento della presenza online, sebbene, per quanto ci riguarda, le vendite delle bottiglie rimarranno un appannaggio dell'e-commerce. Non saremo un'enoteca, ma un wine bar. Il progetto era nei nostri obiettivi già da tempo e finalmente è arrivato il momento di realizzarlo.
Possiamo, quindi, annunciare ufficialmente l'inaugurazione?
Certamente. A fine marzo inaugureremo un locale all'interno del Mercato Centrale di Milano per la mescita e uno più grande in un'altra zona, che annunceremo a breve. Quest'ultimo sarà un wine bar in puro stile Tannico: bottiglie in rotazione, sbicchieramento di annate storiche e vini rari. Inoltre, ci sarà anche spazio per l'offerta culinaria. Niente vendite di bottiglie.
Ci sarà, però, spazio anche per la formazione?
Sì, i wine bar ospiteranno anche la nostra Tannico Flying School: tanti assaggi e zero tecnicismi. Di fatto, con le lezioni abbiamo iniziato lo scorso giugno a Milano, nella nostra sede legale. E proprio in questi giorni (27 gennaio) parte il primo corso a Roma: un incontro alla settimana al Ristorante Scabeat (Mercato Centrale) dello chef Davide Scabin. Si va da incontri brevi da due ore a moduli veri e propri spalmati su più mesi, senza trascurare i format tematici, le cosiddette master experience: verticali o orizzontali di grandi vini. Ma credo che la parte veramente innovativa, che ha decretato il successo dell'iniziativa, sia il cosiddetto profilo di gusto che tracciamo per ogni persona: una sorta di scheda personalizzata da cui emergono le sue preferenze in fatto di denominazioni.
A proposito di gusti e preferenze. Dal vostro osservatorio privilegiato - 14mila etichette, 2,6mila cantine e 150mila clienti – quali sono le denominazioni che si stanno affermando maggiormente sul mercato negli ultimi anni?
Difficile fare una classifica. Ma senz'altro, accanto ai soliti bomber, le denominazioni che son cresciute di più sono Bolgheri, trascinata dai fenomeni 100 punti by Robert Parker, e poi l'Etna e l'Alto Adige. Interessante notare anche come le bollicine non siano più un fenomeno legato alle festività, ma vengono vendute per tutto l'arco dell'anno. In ogni caso, l'attenzione va anche creata. Fondamentale sono, quindi, gli input che vengono da una comunicazione costante, come quella che ha messo a punto la nostra squadra.
Anche nell'e-commerce, quindi, è fondamentale il ruolo dei social network?
Senz'altro i social sono importanti come veicolo di comunicazione ed è necessario essere presenti, ma gli effetti diretti sulle vendite vengono soprattutto dalle comunicazioni mirate, come email e notifiche mobile. In quei casi i riscontri sono immediati.
Riscontri immediati ha avuto anche l'altra scommessa sull'e-commerce: il b2b. In che modo Tannico ha colto la sfida?
Sul b2b siamo presenti già da qualche anno con Tannico.biz, la piattaforma dedicata ai professionisti del settore. È un progetto partito in sordina su cui, dopo aver visto i primi positivi risultati, abbiamo deciso di accelerare ed investire. Per cui abbiamo messo su una nuova divisione Tannico, dedicata esclusivamente a questo settore. Ci aspettiamo molto da qui.
Possiamo dire che, in questo modo, fate concorrenza alla distribuzione tradizionale?
In un certo senso sì, anche se ci focalizziamo non tanto sull'Horeca, quanto sulle grandi catene di alberghi e ristoranti. Il nostro valore aggiunto è fornire dei servizi in più rispetto al mondo distributivo, quindi consulenza, studio delle carte dei vini e offerta personalizzata in base al posizionamento del locale, oltre alla formazione del personale.
Altro servizio lato consumatori è la spedizione fuori dai confini nazionali. Come funziona?
Il servizio si chiama Tannico wine platform e coinvolge 200 cantine in tutta Italia. In questo modo, abbiamo cercato di superare un grande gap per i wine lover stranieri: poter acquistare il vino direttamente in cantina e vederselo recapitare a casa. Praticamente una soluzione chiavi in mano per le cantine, che possono così usufruire dei nostri accordi con gli spedizionieri. I riscontri, in questi anni, sono stati molto positivi soprattutto da Stati Uniti e Regno Unito.
Vendita b2c, servizi b2b, wine bar, formazione, spedizioni all'estero: un Tannico piglia tutto. Dobbiamo aspettarci nuove sorprese per questo 2020?
Mai dire mai. Senz'altro sarà un anno in cui ci sarà da lavorare. E parecchio.
a cura di Loredana Sottile
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