La Fondazione Gambero Rosso, creata con lo scopo di dare attenzione e risalto ai temi di ordine sociale e della ricerca, porta avanti questa rubrica dedicata alle donne, non tanto perché crediamo nelle quote rosa ma perché è fondamentale parlare e sensibilizzare sulla parità di genere. Ed è altrettanto fondamentale farci portavoce di donne che hanno raggiunto importanti obiettivi nel proprio settore. Qui l'intervista alla pasticcera Anna Gerasi.
Intervista ad Anna Gerasi
Nella sua esperienza lavorativa quali sono stati – se ce ne sono stati - gli ostacoli che lei ha dovuto affrontare in quanto donna?
Gli ostacoli sono stati molteplici, ma io amo le sfide e difficilmente mi abbatto. Fino a qualche anno fa il mondo della pasticceria era guidato da uomini che consideravano il nostro come un lavoro prettamente maschile, a causa dello sforzo fisico richiesto e degli orari di lavoro. Ne deriva che, di primo impatto, una donna nel nostro settore non veniva considerata "adeguata" a ricoprire un ruolo e credibile. Fortunatamente ora le cose stanno migliorando anche nel nostro mondo.
Nel suo attuale ruolo quali leve gestionali sta utilizzando per facilitare il mondo femminile?
Mi piace dire che la mia azienda sia composta da professionisti, non da maschi o femmine; che la crescita professionale che dedico ai miei professionisti non dipenda dal loro sesso, ma dalle loro capacità. Per fare un esempio, il Team che mi ha supportato nella preparazione della selezione italiana per il World Chocolate Masters che ho vinto a febbraio 2022 era composto solo da donne.
Quali proposte o modifiche proporrebbe alle autorità di governo per accelerare il raggiungimento della parità?
Sicuramente un punto sul quale è necessario intervenire è relativo alla disparità di compensi tra uomini e donne che ricoprono gli stessi ruoli. Penso che le autorità dovrebbero esprimersi per regolamentare questo ambito.
Quali modalità e quali formule suggerisce per sensibilizzare e rendere consapevole il mondo maschile di questo gap? Un gap che, peraltro, ha conseguenze anche sul Pil.
Penso che sarebbe utile che si facciano portavoce di campagne di sensibilizzazione non soltanto le donne, ma anche e soprattutto gli uomini. L'occupazione femminile e il conseguente benessere economico sono temi che dovrebbero essere cari a tutti, non solo alle donne, visto che ha ripercussioni sulla vita quotidiana di tutto il paese.
Ci racconti un aneddoto (positivo o negativo) di una delle sue esperienze sul tema.
Qualche anno fa un pasticcere mi consegnò un curriculum per lavorare nella mia pasticceria, chiedendomi se per favore potevo darlo al titolare. Ricordo ancora le sue parole quando gli feci presente che il titolare ero io: "Ah, mi scusi, non pensavo fosse lei, visto che è una pasticceria grandissima".