La Fondazione Gambero Rosso, creata con lo scopo di dare attenzione e risalto ai temi di ordine sociale e della ricerca, porta avanti con dedizione questa rubrica dedicata alle donne, non tanto perché crediamo nelle quote rosa ma perché è fondamentale parlare e sensibilizzare sulla parità di genere. Ed è altrettanto fondamentale farci portavoce di donne che hanno raggiunto importanti obiettivi nel proprio settore. Qui l'intervista a Erika Andreetta, responsabile dei servizi di consulenza nel mondo Retail & Consumer Goods con focus sul mercato del Luxury&Retail.
Intervista a Erika Andreetta
Nella sua esperienza lavorativa quali sono stati gli ostacoli che lei ha dovuto affrontare in quanto donna?
Gli ostacoli in quanto donna nascono da lontano, poiché dopo gli studi in ragioneria decisi di frequentare Ingegneria Gestionale: poche donne, stiamo parlando di 30 anni fa, ma tutte belle motivate. Dopo la laurea volevo continuare a fare consulenza. Tra le varie società con cui feci i colloqui scelsi PwC, e anche qui mi trovai l’unica donna in un gruppo di ragazzi giovani con voglia di crescere e guidati da un capo innovativo. Ebbi fortuna perché in ufficio a Padova c’erano due donne partner e questo mi aiutò non poco.
Fin qui tutto bene, si direbbe
Le difficoltà iniziarono con la crescita personale e la volontà di mettere su famiglia poiché mi trovai da essere settimanalmente in viaggio a stare a casa. Grazie ai colleghi e al supporto della famiglia sono riuscita ad avere due figli meravigliosi e a continuare la mia crescita professionale.
Nel suo attuale ruolo quali leve gestionali sta utilizzando per facilitare il mondo femminile?
Sto lavorando facendo coaching alle ragazze più giovani, aiutandole a trovare le giuste priorità e a prendersi ogni tanto delle pause. Per chi rientra dalla maternità diamo i giusti tempi per essere tranquille con lo svezzamento, non vogliamo fare pushing per il rientro.
Quali proposte o modifiche proporrebbe alle autorità di governo per accelerare il raggiungimento della parità?
Più che azioni governative, è necessario percorrere una strada, sia a livello sociale sia imprenditoriale, che possa portare un reale beneficio per tutti attraverso la tutela delle donne. Monitorare il recruiting, le promozioni e intervenire per abolire il pay gap, per eliminare iniquità e discriminazioni. Uno strumento di ausilio può essere l'ampliamento delle politiche di sostegno alla genitorialità, come i congedi parentali a beneficio dei papà.
Quale messaggio o consiglio si sente di dare alle donne che hanno capacità e desiderio di emergere?
Alle giovani donne direi di essere curiose e di giocare con la tecnologia fin da piccole. Essere STEM (acronimo che sta per science, technology, engineering and mathematics, ndr) mi ha dato una marcia in più sia come opportunità, finita l'università, che come forma mentis. Non fate l'errore di pensare che sia un tema solo da "uomini". Per questo ritengo importante che fin dalla scuola dell'obbligo si orientino anche le ragazze verso professioni digitale o con tecnologia.
Ci racconti un aneddoto (positivo o negativo) di una delle sue esperienze sul tema.
Qualche anno fa, con la prima figlia, decisi di allattarla a lungo. Rientrata dal periodo di maternità obbligatoria inizia a viaggiare più in Italia e in auto, così da rientrare alla sera. Quando andavo dai clienti, consapevoli della mia situazione, mi chiedevano, prima del canonico "come stai?”, se avevo bisogno di un frigo per poter mettere al sicuro i vasetti di latte che col tiralatte "producevo" durante la giornata. Ero gratificata dal fatto che prima della professionista si preoccupavano per la mamma che avevano di fronte.