La Fondazione Gambero Rosso, creata con lo scopo di dare attenzione e risalto ai temi di ordine sociale e della ricerca, porta avanti questa rubrica dedicata alle donne, non tanto perché crediamo nelle quote rosa ma perché è fondamentale parlare e sensibilizzare sulla parità di genere. Ed è altrettanto fondamentale farci portavoce di donne che hanno raggiunto importanti obiettivi nel proprio settore. Qui l'intervista a Elena Goitini AD di BNL e responsabile BNP Paribas per l’Italia
Intervista a Elena Goitini
Nella sua esperienza lavorativa quali sono stati – se ce ne sono stati - gli ostacoli che lei ha dovuto affrontare in quanto donna?
Uno che ne racchiude tanti: la sensazione di dover dimostrare qualcosa in più, di dover fare il miglio in più rispetto ai colleghi uomini per guadagnare la fiducia dei superiori. Ma qualcosa è cambiato. Prima ci si metteva più tempo per crescere professionalmente e managerialmente, si ottenevano meno valorizzazioni e le retribuzioni erano più basse.
Oggi le cose sono cambiate?
Ora, talvolta in modo schizofrenico, le opportunità per le donne sono maggiori che per gli uomini e noi ci siamo convinte, o fatte convincere, che non ce la possiamo fare. A volte ci fa comodo pensarlo, perché così abdichiamo allo sforzo di promuovere un modello di leader alternativo a quello degli uomini il cui elemento fondamentale, per la mia esperienza, risiede nel fare leva sulla nostra autenticità e non su stereotipi manageriali.
Nel suo attuale ruolo quali leve gestionali sta utilizzando per facilitare il mondo femminile?
Il Gruppo BNP Paribas ha una politica di inclusione della diversità che traduce in azioni concrete: stiamo progressivamente aumentando la percentuale di donne in ruoli manageriali, lavoriamo sulla politica di assunzioni e sui percorsi di crescita professionale e sul superamento degli stereotipi culturali. Abbiamo siglato la Charte “JamaisSansElle” per cui tutti i membri del Comitato Esecutivo si impegnano a partecipare a eventi in cui non ci sia una adeguata rappresentanza femminile; siamo intervenuti con una serie di azioni di Welfare che consentano alle donne di avere le stesse chance di vita lavorativa degli uomini (incremento e finanziamento degli asili, congedi parentali per gli uomini al pari delle donne, ecc.).
Quali proposte o modifiche proporrebbe alle autorità di governo per accelerare il raggiungimento della parità?
La riduzione del gender gap rappresenta una questione di equità e di efficienza. In questo momento storico abbiamo una grande opportunità rappresentata dal PNRR: una fonte molto importante per cercare di invertire la tendenza e investire economicamente e culturalmente per il rilancio del Paese. L’investimento per la parità di genere potrà tradursi in sostegni alle aziende per l’attuazione di politiche a favore dell’inclusione e della parità, ma anche nell’avvio di meccanismi incentivanti a livello di fiscalità e contribuzione a favore delle lavoratrici.
Quali modalità e quali formule suggerisce per sensibilizzare e rendere consapevole il mondo maschile di questo gap? Un gap che, peraltro, ha conseguenze anche sul Pil.
In BNP Paribas crediamo che questa sensibilizzazione passi attraverso una serie di azioni concrete, come avere a disposizione strumenti e misure per equilibrare il bilancio vita-lavoro, investire nella formazione, in particolare in quella STEM, per incoraggiare le donne verso percorsi di carriera scientifici. A proposito di questo tema in BNP Paribas agiamo anche nelle scuole portando le testimonianze delle nostre role model presso i licei italiani e nelle scuole medie che aderiscono al progetto; avviamo percorsi di mentoring donna/donna ma anche uomo/donna e donna/uomo, che possano facilitare il riconoscimento reciproco della diversità e accrescere uno scambio valoriale profondo, intendiamo porre in atto una “positive contamination” che permetta di ridurre gli stereotipi di genere tramite continue azioni di sensibilizzazione.
Ci racconti un aneddoto (positivo o negativo) di una delle sue esperienze sul tema.
Mi vengono in mente diverse situazioni che ho affrontato e gestito nel corso della mia esperienza lavorativa. Posso sintetizzarle e tracciare un denominatore comune: il valore e la capacità attrattiva della diversità. Esplorando la diversità ho trovato situazioni e “parti di me” che non sapevo esistessero e alle quali attribuisco molto valore. Dando spazio alla diversità ho imparato a leggere le situazioni attraverso lenti diverse, questo, da un lato mi aiuta ad avere un quadro più ampio e dall’altro l’ampiezza della prospettiva diventa risorsa chiave di fronte a decisioni importanti.