Quando Paolo Caroleo ha deciso di frequentare il corso Professione Cuoco del Gambero Rosso aveva giร un lavoro stabile, nel campo del turismo, ma la passione per la cucina lo portava spesso ad affiancare, nel tempo libero, alcuni amici cuochi. Un giorno ha deciso: โcambio vitaโ. Detto fatto, lascia il lavoro e si trasferisce a Roma per seguire le lezioni. Finite quelle e passato anche lo stage, comincia la sua avventura nella ristorazione, a Torino, dove apre l'Osteria Novecento, che lo vede ancora in prima linea come ristoratore e come chef. Ecco tutta la storia.
Paolo Caroleo, ex allievo Gambero Rosso oggi chef di Osteria Novecento
Quando ha frequentato corso e quale era?
Professione Cuoco 2005
Quale รจ stato l'insegnamento piรน importante in quel corso?
Quando ho deciso di frequentare il corso ero molto appassionato di cucina. Seguivo giร il Gambero Rosso Channel e appena potevo andavo a dare una mano nei ristoranti degli amici. Quindi molte cose le sapevo giร . Ma al corso ho imparato qualcosa di diverso: il rigore, l'impegno, la necessitร di lavorare duramente per ottenere risultati. E poi la conoscenza delle materie prime. Ma in quel momento la consideravo soprattutto una bella esperienza. Ho capito dopo che era una cosa importante.
Chi รจ stato il tuo primo maestro?
I primi maestri sono stati quelli della scuola del Gambero. C'erano Angelo Troiani del Convivio di Roma che mi piaceva tantissimo per quante cose sapeva e come le spiegava. Poi Igles Corelli, Santini per la pasticceria, Bonci per la panificazione, e poi lo chef resident, Fabrizio Fatucci.
Dopo hai continuato la formazione?
Ho fatto uno stage, sempre tramite il Gambero, al Dolce Stil Novo che allora era a Ciriรจ, adesso รจ alla Reggia di Venaria. Sono stato lรฌ sei mesi, con Alfredo Russo. Sei mesi molto importanti perchรฉ ho imparato come funziona un ristorane e non solo come stare in cucina. ร stato l'unico stage anche perchรฉ quando ho deciso di cambiare vita, lasciando un lavoro sicuro, avevo giร 33 anni. Alla fine del corso e dello stage dovevo concretizzare. Ho cercato un locale adatto, e da allora sono qui.
Ora cosa fai e dove?
Sono chef e proprietario di Osteria Novecento a Torino.
Chi รจ, oggi, il tuo punto di riferimento e perchรฉ?
Parlo per la mia cittร , che oggi vive un buon momento ed รจ molto stimolante, ci sono tanti buoni ristoranti e bravi chef, anche quelli piรน giovani. Penso ad Alessandro Mecca di Spazio 7 o Federico Zanasi di Condividere. Ma ce ne sono altri. La figura piรน importante, per me, perรฒ rimane Troiani.
La cena o il pranzo che ti ha colpito di piรน e perchรฉ?
La doppietta Uliassi e Cedroni, un giorno uno e il giorno successivo l'altro. ร uno dei ricordi piรน belli che ho. Scelgo dove andare in vacanza in base ai ristoranti che ci sono in zona... Senigallia รจ stata una destinazione fantastica. Le due serate una dopo l'altra sono state magnifiche. Rimanendo a Torino penso a Condividere: una delle cene piรน divertenti che ho fatto.
Quale รจ, secondo te, la cucina del futuro?
L'alta ristorazione รจ sempre piรน apprezzata. ร una cosa di cui sono contento anche se non faccio quel tipo di cucina, ma mi ci ispiro e pur semplificano molto le cose, cerco di replicarle. ร una cosa che mi stimola a fare ricette un poco piรน elaborate senza adagiarmi sulle solite cose.
Quale รจ il piatto di cui sei piรน soddisfatto?
Inizialmente la mia cucina era molto semplice, poi ho continuato a studiare, anche se da autodidatta. Ho cercato di affinarmi, e ora sono abbastanza soddisfatto di quel che faccio. Anche se la base del menu รจ piemontese, ci sono anche dei piatti piรน originali. Alcuni li tengo da molto tempo, magari ora sembrano piรน scontati ma prima non era cosรฌ.
Puoi farci qualche esempio?
Penso al polpo cotto a bassa temperatura poi arrostito su una crema di ceci al rosmarino, e la carbonara di gamberi, che รจ un antipasto, dunque non c'รจ pasta, ma รจ una crema che ricorda la carbonara co gamberi scottati, pancetta e un giro di pepe.
Osteria Novecento โ Torino - Via Issiglio, 20/A โ 011 385 2351 - http://www.osterianovecento.com/
a cura di Antonella De Santis