Internet Festival di Pisa 2019: il tema
Gusto digitale è il tema individuato dagli organizzatori dell’Internet Festival di Pisa per racchiudere gli appuntamenti dedicati al mondo enogastronomico, visto però attraverso la lente del web. Il festival che da nove anni cerca di fare il punto sull’evoluzione degli ecosistemi digitali quest’anno va in scena dal 10 al 13 ottobre, coinvolgendo l’intera città con eventi diffusi in tredici tappe. E il cibo – come lo pensiamo attraverso il web, come i big data influenzano la catena produttiva e distributiva – avrà il suo quartier generale presso Manifatture Digitali Cinema.
Le regole del gioco. Internet in cucina
Il rispetto delle regole del gioco è il tema che guiderà gli appuntamenti dell’edizione 2019: si discuterà, dunque, di come solo dalla conoscenza e dalla condivisione di regole comuni possa discendere la libertà di rinnovare tali regole, disegnando un orizzonte digitale equilibrato e libero, dove tutti possono trovare la propria voce. E questo mettendo in risalto pratiche e idee virtuose da un lato, interrogandosi sui limiti e le potenzialità delle tecnologie digitali dall’altro. Anche in relazione al nostro rapporto col cibo. Con la leggerezza che il tema richiede – “giocare con il cibo e con il vino, grazie all’innovazione e alla tecnologia, è quello che faremo durante gli incontri di Gusto Digitale”, spiegano gli organizzatori – ma pure con la giusta dose di approfondimento, in merito alla richiesta di trasparenza dell’agroalimentare e sull’evoluzione della comunicazione gastronomica, in forma non convenzionale. Questi gli appuntamenti principali dell’area tematica:
Cooking Hackers
Cosa fa un hacker in cucina? Sposta un po’ più in là i confini del possibile, ripensando le regole del gioco. Con Davide Cassi e il team del Future Cooking Lab dell’Università di Parma, l’incontro dimostrerà che tutti possiamo diventare hacker in cucina, tra azoto liquido, aperitivi digitali e cotture alternative, con il pesce che finisce in lavastoviglie prima di andare in tavola. Si può giocare con il cibo? La risposta, in questo caso, è sì.
Digital Food
Si torna seri per il dibattito moderato dal giornalista Aldo Fiordelli sulla necessità di improntare ai principi della trasparenza un mercato che ha finito per coinvolgere un numero sempre maggiore di consumatori, quello del food delivery e delle piattaforme per l’acquisto di cibo online. Quali sono i diritti dei consumatori in rete? E come è possibile migliorare il sistema per rispondere alle necessità di chi vuole acquistare in modo consapevole?
Il Bloody Mary digitale con Antonello Colonna
Di nuovo in gioco con lo chef di Labico, recentemente approdato a Milano con il suo Open Colonna, che a Pisa sarà presente con la startup romana pOsti per riflettere sul valore della blockchain, al servizio della trasparenza della filiera agroalimentare. Così nasce il Bloody Mary tecnologico, dal pomodoro Torpedino tracciato utilizzato in fase di preparazione del cocktail al pagamento in bitcoin. Dalla collaborazione tra lo chef e la startup, un anno fa, era nata la prima ricetta certificata con blockchain, una panzanella di cui ogni passaggio, dal campo al piatto, è certificato con dati che ne attestano la storia, le materie prime utilizzate, le lavorazioni.
Pane al Panel
L’approccio di tre creativi alla narrazione del cibo nell’era digitale dei social network. Con gli intrecci letterario-gastronomici di Petunia Ollister, le vignette di Massimo Fenati, il gioco sulle liste della spesa di Giulio Castoro.
L’intelligenza artificiale in cucina
I big data a disposizione dell’industria alimentare da un lato, l’intelligenza artificiale a vantaggio di un’alimentazione più sana e consapevole dall’altro. Se ne discute sul palco dell’Internet Festival per capire come mettere a frutto la grande quantità di dati messi a disposizione dall’innovazione tecnologica, a vantaggio delle nostre abitudini alimentari e delle filiere produttive.
Wine listening
È vero che ogni esperienza a tavola può avere la propria colonna sonora? E che la musica è in grado di influenzare la nostra percezione momentanea di cibo e vino? L’esperimento condotto a Pisa dagli artisti-ricercatori di Wine listening cerca di giocare con la platea per individuare le sonorità di una degustazione di vino, interagendo col pubblico tramite app. Analizzando più di venti parametri derivanti dall’analisi organolettica del vino per interrogare una base dati contenente milioni di brani musicali.