È il profilo Instagram che colleziona liste della spesa scritte in fogli di fortuna, comprese pagine di vecchie agende o settimane enigmistiche, con gli errori ortografici più disparati: crecrer, crecher, moscalpone, iogutor, salva sliph, umus, avvocati, friser, attacchipirina, briog, brì e via discorrendo.
Da ogni lista si evincono le abitudini alimentari dell'autore, spesso la provenienza e soprattutto l'età, vuoi per il tipo di grafia vuoi per i prodotti in lista parecchio desueti. Le due cose che ci hanno fatto più sorridere sono la consequenzialità dei prodotti da comprare – gli abbracci prima della candeggina o i rasoi prima di “una sorella più educata” - e i messaggi per chi poi andrà a farla, la spesa, da “guarda la scadenza” a “guardami ogni tanto!”, da “poi basta, che dobbiamo svuotare il frigo” alle indicazioni sulle quantità da comprare; in molti chiosano con “poi prendi quello che ti va”. E vorremmo pur vedere!
Dietro a questo particolare profilo Instagram c'è il trentunenne friulano Giulio Castoro. Lo abbiamo intervistato per farci quattro risate assieme.
Quando hai cominciato a collezionare liste della spesa?
Un bel po' di tempo fa, vivevo ancora a Udine.
Perché?
Fin da bambino sono affascinato dalle cose che si trovano per terra e le liste della spesa, dopo gli scontrini, sono gli oggetti che si trovano di più a terra, nonostante viviamo in un mondo sempre più digitalizzato. Poi le trovo estremamente affascinanti.
Cosa ti affascina delle liste della spesa?
È come guardare dal buco della serratura le abitudini alimentari e le dispense delle persone. Mi affascina spiare silenziosamente tutto questo.
Addirittura ti senti un voyeur?!
Vi racconto questo piccolo aneddoto. Ero ancora a Udine in fila al supermercato quando ho letto nella lista di una signora “vermouth”, all'epoca non era un prodotto diffuso, anzi. Così le chiesi gentilmente di darmi quella lista, lei mi disse “assolutamente no!”. In quell'occasione capii il valore intimo delle liste della spesa.
A oggi quante liste hai collezionato?
Sono arrivato a circa 900, ho riempito due scatoloni.
Nel 2012 hai aperto anche un account Instagram.
Già dal primo giorno gli utenti hanno cominciato a inviarmi le liste che trovavano loro. Alcune sono normali, altre bellissime, cerco di pubblicare quelle che hanno qualcosa da raccontare.
Cioè?
Dalla lista scritta evidentemente da una persona anziana – la loro calligrafia la trovo dolcissima – a quella che contiene anche delle comunicazioni di sfogo tra coniugi o coinquilini.
Ma sono proprio tutte vere?
Sono accartocciate, sporche, strappate, rovinate, sono tutte assolutamente vere. È questo il loro fascino.
Dove si trovano solitamente?
Nei parcheggi dei carrelli della spesa o per terra, dietro le casse. Io le raccolgo e dono loro una seconda vita: Umberto Eco scriveva che la lista della spesa serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ho cercato di smentire uno dei miei grandi punti di riferimento!
Tu la fai la lista della spesa?
No, cerco di memorizzare quel che mi serve per poi scordarmi puntualmente qualcosa.
La lista della spesa più assurda?
Quella di una persona molto anziana che vive in campagna, probabilmente una donna che si rivolge al proprio marito e ad un certo punto gli scrive “prendimi il carbone vegetale per non scoreggiare la notte”. La trovo assurda e al tempo stesso romantica e sincera.
L'ingrediente più strano?
Più che altro un ingrediente che pensavo di utilizzare solamente io: l'Idrolitina. Quando ho visto di non essere rimasto l'unico ad usarla, mi sono sentito meglio.
Le liste più divertenti?
Quelle con i disegni o con le indicazioni per fare la spesa, guai se lui/lei sbaglia.
Gli errori ortografici più diffusi?
Gli italiani non sanno scrivere correttamente yogurt e würstel.
Hai mai seguito alla lettera una lista trovata?
Non ci ho mai pensato.
Hai vissuto a Udine, Torino, Roma, Milano. La città che ti dà maggiori soddisfazioni?
Stranamente Milano, nonostante sia forse la città più digitalizzata. E invece…
Dove vai a fare la spesa?
Vivendo a Milano vado spesso all'Esselunga, che tra l'altro mi dà grandi soddisfazioni anche in termini di liste della spesa abbandonante.
www.instagram.com/insta_della_spesa
a cura di Annalisa Zordan