Che il menù nelle mense scolastiche non sia da ristorante gourmet è chiaro a tutti i genitori: ma da questo a trovare plastica o insetti nel cibo, è ovvio che in mamma e papà si crei qualche preoccupazione in più. Soprattutto se le vicende si ripetono nel giro di pochi giorni. Le brutte sorprese, infatti, sono successe tutte la scorsa settimana a Milano: prima un doppio caso di ritrovamento di plastica nel pane che ha portato al ritiro del prodotto da forno da tutte le mense scolastiche della città; a seguire la scoperta dell’insetto nella minestra di un bimbo della scuola elementare Clementina Perone.
Un insetto nel cibo della mensa scolastica
Ed è proprio quest'ultimo caso che ha portato i genitori della scuola a lanciare l'allarme: «Siamo preoccupati, da genitori tendiamo a non dare un peso eccessivo ai racconti dei bambini che si lamentano per la qualità del cibo, perché sappiamo che possono dipendere dai loro gusti o da capricci, a questo punto però viene da pensare che le critiche possano essere corrette», ha commentato al quotidiano Repubblica la madre di una bambina della scuola.
Le scuse del sindaco Sala
Il sindaco Beppe Sala si è scusato con le famiglie e i cittadini: «Non è accettabile, per una città come la nostra, una situazione del genere - ha detto il primo cittadino - Stiamo lavorando per capire bene come migliorare la situazione. I nostri bambini sono i cittadini più importanti, bisogna dare loro un servizio che sia all’altezza».
Le famiglie, però, non sono rimaste molto soddisfatte e soprattutto si chiedono se abbia senso che Milano Ristorazione, l'azienda che si occupa delle mense scolastiche di tutta Milano, continui a fornire i pasti ai loro figli non solo per il rischio per la salute dei loro figli, ma anche per la mancanza di informazioni chiare e soprattutto tempestive riguardo ai tre casi. I genitori, insomma, chiedono più trasparenza nella comunicazione da parte della ditta.
Insetto ingrediente
Milano Ristorazione, non si è trincerata dietro il silenzio, ma dopo le analisi effettuate sul campione consegnato ha confermato che si trattava «di un frammento di insetto appartenente all’ordine dei coleotteri». Tale frammento però aveva la sua buona ragione d’essere lì, perché sarebbe stato, secondo i responsabili dell’azienda «uno degli ingredienti vegetali alla base della pietanza (una zuppa con carote, cipolle, zucchine e sedano), che derivano da produzione integrata». A partire dalla fine di gennaio, in tutta l’Unione europea possono essere venduti e liberamente prodotti alimentari a base di polvere di grillo domestico, il terzo tipo di alimento a base di insetto approvato per il consumo sulla tavola da Bruxelles dopo le tarme della farina essiccate e della locusta migratoria.
Ma se la misura ha il buon obiettivo di introdurre fonti di proteine a basso costo e a basso impatto ambientale nel mercato alimentare europeo, per dare un’alternativa a chi vuole ridurre il consumo di carne, i cui allevamenti intensivi pesano gravemente sull’ambiente, è pur vero che la maggior parte degli italiani sembra essere contraria, almeno secondo quanto dice un’indagine Coldiretti/Ixe. Forse, quindi, prima di far trovare la sorpresa nella minestra dei propri bambini sarebbe almeno preferibile avvertire.