Il nuovo regolamento sui novel food
Un anno fa il Parlamento europeo votava per rinnovare il regolamento in materia di novel food, per sollecitare l'aggiornamento di un testo vecchio di vent'anni, giudicato obsoleto e inadatto al compito di normare produzione, vendita e consumo di prodotti alimentari frutto di innovazione tecnologica o tradizioni esterne all'Unione Europea. I cosiddetti novel food, per l'appunto. Con riferimento al vecchio regolamento ( CE 258/97), per essere precisi, la categoria comprende “tutti quegli alimenti, ingredienti e tecniche di produzione alimentari per i quali non è dimostrabile un consumo significativo”, nei Paesi dell'UE. All'epoca Strasburgo votò favorevolmente per uno snellimento delle pratiche, non senza polemiche (da parte del gruppo dei Verdi), lasciando la parola all'Efsa – l'Agenzia Europea per la Sicurezza alimentare – per la valutazione di ogni nuovo alimento da inserire, se ritenuto idoneo, nella categoria dei novel food. E autorizzarne così la vendita e il consumo. Insetti compresi. All'autorevolezza dell'Ente, quindi, a partire dal 1 gennaio 2018 (termine previsto per l'entrata in vigore del nuovo regolamento in Italia) sarà affidata la garanzia sulla qualità di prodotti ancora inediti su molte tavole, che potrebbero incontrare non poche ostilità – culturali – sul proprio percorso europeo. Chi di noi sarebbe pronto a scambiare un cartoccio di alici fritte con un piatto di cavallette saltate in padella? E quei grilli così ricchi di proteine, vitamine e minerali che a più riprese hanno ricevuto l'endorsment della Fao?
Le linee guida dell'Efsa
Eppure le pratiche procedono spedite. Se dal canto loro grandi produttori di insetti come la Thailandia già stanno provvedendo ad attrezzarsi per conquistare il mercato europeo (di qualche settimana fa un vertice di esperti a Bangkok), l'Efsa ha recentemente pubblicato le linee guida di riferimento per presentare al vaglio della commissione sicurezza i prodotti candidati all'ammissione tra i novel food. Chi volesse proporli dovrà allegare un dossier dettagliato su composizione organica, proprietà nutritive e allergeni dell'alimento, oltre ai dati di tracciabilità della filiera. E indicare modalità d'uso e contesti di distribuzione del prodotto. Allegando a garanzia le evidenze che il novel food in questione sia già consumato senza conseguenze per la salute da almeno 25 anni, in almeno un Paese extracomunitario. Insomma, nessuno vuole farsi trovare impreparato alla rivoluzione alimentare che si prospetta dietro l'angolo.
Il foodblog. Cucinare con gli insetti
E qualcuno già prova a cavalcare l'onda, come il trevigiano Roberto Cavasin, ideatore del curioso foodblog Master Bug, un ricettario online – con tanto di video esplicativi – tutto dedicato alla cucina con gli insetti. In poche parole un campionario di suggerimenti sull'utilizzo di farine proteiche a base di insetti (persino per la pizza Margherita), grilli, cavallette e larve che finiscono in padella. E proprio oggi, in libreria, arriva il libro Un insetto nel piatto, a cura di Giulia Maffei e Giulia Tacchini. Una “piccola guida al cibo del futuro” (edita da red!) proposta dalle fondatrici dell'associazione culturale Entonote, che da tempo conduce attività di ricerca e formazione sull'entomofagia; e infatti nel testo si affrontano con semplicità tematiche culturali, antropologiche e storiche, sostenendo (e sostanziando) la causa di un novel food fin troppo ostico da digerire per la società europea. Non mancano consigli utili per organizzare un allevamento di insetti homemade e tante indicazioni per realizzare ricette a tema. Quanti, quando ce ne sarà la possibilità, avranno il coraggio di sperimentarle a casa?
Un insetto nel piatto | di Giulia Maffei e Giulia Tacchini | edizioni red!, 2016 | 12,50 euro | dal 17 novembre in libreria | www.entonote.com
a cura di Livia Montagnoli