Serve più coraggio a mangiare dieci chili di spaghetti in diretta o arrampicarsi sul crinale di una cascata alta 90 metri per fare un video estremo? O lanciarsi da una montagna con una tuta alare? Tutte attività molto molto molto pericolose, ma forse quella in cui serve maggiore volontà è la prima: mangiare in diretta chili e chili di cibi fino a sfondarsi. Anzi, fino a morire. Come ha fatto Pan Xiaoting, influncer cinese di 24 anni, che da tempo conquistava follower sui social con le sue sfide estreme. Una volta che sei in cima alla cascata, puoi fare poco: solo cercare di non cadere per non sfracellarti al suolo (come è successo a una influencer asiatica pochi giorni fa). Se stai mangiando, invece, puoi smettere. Per andare avanti fino a morire devi avere la volontà ferrea di farlo. Provate a pensare la cosa: è davvero pazzesca. Di una crudeltà (autoinflitta) davvero disumana.
Il mukkbang coreano
La "specialità" di Pan Xiaoting era il mukkbang, "disciplina" folle nata in Corea del Sud più di 10 anni fa e che consiste appunto nella sfida a chi riesce a ingerire più cibo senza soste. Il nome stesso del macabro "sport" la dice lunga sul suo senso: “mokta” (mangiare) e “bangsong” (trasmettere). Mangiare in diretta, appunto, per ore e ore di fila ingurgitando oltre 10 chili di cibo senza sosta. Tanto che Pan, campionessa nel suo genere, era già stata più volte ricoverata e recentemente aveva avuto una emorragia gastrointestinale che ne aveva messo già a repentaglio la vita. Circostanza, questa, che ha evidentemente stimolato ancor più l'adrenalina da suspence dei suoi follower che hanno atteso la sua fine in diretta. Pan, con lo stomaco già deformato dai suoi eccessi, è crollata. E non si è più rialzata.
Sfide folli
Solo di recente la rete ha dato notizia di sfide estreme e mortali a tema cibo. Da quella sulla patatina super piccante a quella di Chiara Mangiatutto, in Italia. La Cina già da 4 anni ha vietato sulle piattaforme social questo tipo di sfide: non tanto per la tutela dei protagonisti, quanto come forma di lotta allo spreco alimentare. Così la influencer cinese prendeva parte alle sfide nate nella vicina Corea. Del resto, pensare di chiudere definitivamente il rubinetto di queste sfide assurde non è cosa realistica: nel bene o nel male, il cibo resta uno dei bisogni primari dell'essere umano (insieme al sesso). Viverlo con equilibrio è difficile e sicuramente non è cosa che si possa imporre con un divieto (basti pensare all'esempio appena citato del sesso!). L'unica speranza che queste follie possano diventare parte minoritaria del web risiede nell'educazione alimentare, nell'aumentare la consapevolezza e anche la libertà dei cittadini sia rispetto alla conoscenza che rispetto agli effetti del cibo.
Speculazioni e fake
Una cosa apparsa in rete, però, ci ha colpiti: nel dare la stessa notizia che leggete qui, un altra testata ha deciso di pubblicare una foto "accattivante" in cui nel ritratto non c'era la povera influencer morta, ma una bella ragazza bionda probabilmente orientale e in posa davanti a una montagna di lombrichelli. Ora, di fronte a questa immagine, noi ci domandiamo: perché? Perché nascondere la realtà? Perché imbellettarla? Perché non dare la notizia nei suoi aspetti reali e non solo nel testo, ma anche nelle immagini? O si vuol far pensare a qualcuno che davvero puoi ingozzarti di chili e chili di cibo ogni giorno per ore e ore ed essere accattivante come la modella (se è una modella) della finta foto?