Sono bastate poco più di ventiquattro ore per trasformare la Sicilia, una delle mete più gettonate del turismo mondiale, in un inferno dantesco di fuoco e fumo, blackout idroelettrico e collegamenti interrotti. E se gli ospiti di Mick Jagger, che proprio oggi festeggia i suoi 80 anni nella sua villa nel siracusano, arriveranno con il loro jet privato, lo stesso non può dirsi per le migliaia di "normali" turisti attesi sull’isola in questi giorni.
Sicilia: un'apocalisse legata all'emergenza climatica
Ieri, martedì, in una giornata che passerà alla storia come la più calda di sempre (le temperature nel catanese, siracusano e nell’agrigentino hanno superato i 45 gradi) e mentre l’aeroporto di Catania continua a funzionare a singhiozzo ormai da una decina di giorni, si è aggiunta la chiusura (sempre causa incendi) di quello di Palermo e il blocco delle principali autostrade; e infine, come se non bastasse, un blackout idrico sanitario che ha interessato vaste zone del Catanese compreso il capoluogo con quartieri interi ormai senza acqua ed energia elettrica da più di un giorno. Tutto questo oltre che ai cittadini siciliani ha causato non pochi problemi anche sui turisti in arrivo o già in Sicilia. La chiusura delle autostrade interessate dagli incendi da Catania a Messina e Palermo hanno bloccato negli aeroporti e nelle stazioni i turisti che sono riusciti ad arrivare sull’isola.
A Catania la situazione più grave
I disagi più gravi a Catania dove molti ristoranti non hanno neanche aperto i battenti per via della mancanza di acqua ed energia elettrica, pare che l’eccessivo caldo abbia mandato in tilt i cavi elettrici sotterranei, saracinesche abbassate anche per alcuni centri commerciali: il più famoso Le Porte di Catania è chiuso da ieri, mentre alberghi e altre strutture ricettive patiscono per la mancanza di acqua ed energia elettrica. I ristoratori lamentano che senza energia elettrica e con queste temperature perderanno anche il cibo che hanno in frigo. Tra i ristoranti chiusi per quella che gli operatori del settore definiscono un’apocalisse anche il noto Razmataz uno dei locali più gettonati del centro etneo. Nel catanese tra Acireale e Riposto sono state sfollate diverse strutture ricettive, tra cui il famoso resort Donna Carmela, di recente vincitore di una puntata di 4 Hotel, la popolare trasmissione condotta da Bruno Barbieri,che è stato costretto a chiudere e riproteggere tutti gli ospiti in altre strutture perché l’incendio oltre a danneggiare alcuni dei lodge ha messo fuori uso impianto elettrico e idrico. Sfollati anche il resort Sant’Antonio e l’agriturismo Galea, mentre a Nicolosi nella fascia pedemontana dell’Etna sono stati sfollati un camping ed altre strutture.
Chiusura degli aeroporti di Catania e Palermo
Ovviamente tante le disdette come ci conferma il proprietario del resort Zash a Riposto, non interessato dagli incendi, che ha avuto tantissime disdette per via della difficoltà dal centro e nord Italia di raggiungere Catania, giova ricordare che parte dei voli destinati a Catania, che con i suoi 10 milioni di passeggeri è tra i primi 5 aeroporti d’Italia, vengono dirottati su Palermo, ieri chiuso, Trapani e Reggio Calabria. Nel Messinese gli incendi hanno interessato le zone collinari, chiusa e sfollata una struttura ricettiva a Faro Superiore dove l’incendio ha provocato notevoli danni anche ai vigneti di due note cantine, Le Casematte e Bonavita, già più volte premiate dalla nostra Guida. Per via dell’incendio ancora in corso nella discarica di Bellolampo a Palermo le autorità hanno invitato residenti e turisti a non uscire in strada, il pericolo è la diossina prodotta dall’incendio spinta dal vento verso la città, sospesi anche tutti gli spettacoli all’aperto.
Turisti intrappolati
Code anche sull'autostrada Catania Siracusa, la principale direttrice verso la città aretusea e la Val di Noto Ragusa e i comuni limitrofi come Modica, Ispica, Scicli e Santa Croce Camerina che con il loro Barocco sono una delle mete più gettonate dai turisti che si recano in Sicilia. Disagi anche per chi si reca alle Isole Eolie, i ritardi aerei e le autostrade chiuse hanno fatto saltare o ritardare tantissimi arrivi, una situazione di emergenza che sommata agli atavici problemi dei vetusti ed inquinanti aliscafi che tra climatizzatori che non funzionano e lunghe attese sotto il sole cocente degli approdi dove al massimo si trova ricovero sotto una tenda o peggio dentro un cubicolo a vetri senza neanche un ventilatore, fanno diventare un semplice spostamento un vero inferno.