Grani Futuri. Il movimento
È un movimento culturale, economico, sociale, dicono gli organizzatori dell’incontro che un anno fa seminava le premesse per la crescita di Grani Futuri. Non semplicemente un festival del pane, dunque, ma un momento di riflessione sulla consapevolezza degli addetti ai lavori, e un invito a fare circuito per valorizzare ogni tassello della filiera, dal contadino che può vendere il grano al giusto prezzo al mugnaio che paga la farina per il suo valore, al fornaio, che per ultimo, a propria volta, aggiunge valore al prodotto finale di una delle più significative produzioni alimentari d’Italia. Non solo per interessi economici, ma pure per la valenza antropologica e sociale che porta con sé la gestualità del pane e la sapienza artigiana di chi lo produce. Quest’anno l’appuntamento replica dal 16 al 18 giugno, ancora una volta in Puglia, prima regione produttrice di grano duro in Italia, con il 22% del totale nazionale, e ben dotata di mulini per la trasformazione (se ne contano oltre una ventina dislocati sul territorio regionale).
Antonio Cera e il manifesto del pane
E proprio in Puglia nasce il movimento sollecitato da Antonio Cera, ideatore del festival e fornaio di San Marco in Lamis (provincia di Foggia), dove ha preso in mano l’attività familiare ed ereditato sin da bambino la passione per farine e panificazione. Prima, però, un fondamentale passaggio a Milano, per la laurea in economia alla Bocconi, che oggi gli vale l’appellativo di fornaio economista: alla luce dei suoi studi, infatti, Antonio è riuscito a trasformare la piccola azienda di famiglia in un’attività di panificazione impegnata a valorizzare le realtà virtuose del territorio, al centro di una rete di mutuo soccorso che ottimizza le risorse per far crescere la qualità. E tutti ne beneficiano, proprio a partire dal forno Sammarco, che ancora oggi trova i suoi pilastri nel Tridente al femminile che ha cresciuto Antonio: mamma Rachele e le zie Maria e Tanella, 250 anni in tre nel 2018. Un anno fa, Grani Futuri esordiva con un manifesto futurista del pane che dettava le regole per i panificatori decisi a impegnarsi: così la prima edizione del forum sulla panificazione in grado di riunire a San Marco in Lamis addetti ai lavori da tutta Italia si annunciava al mondo, decisa a raccontare il pane non tanto (non solo) nella sua dimensione più folcloristica, ma stimolando un sistema integrato di cultura, ambiente e territorio. Per il pubblico della manifestazione, chiamato a intervenire numeroso, tutto ciò si traduceva in una bella festa di piazza, con laboratori di approfondimento, incontri, assaggi di prodotti regionali e visite guidate alla scoperta dei circuiti turistici locali. Tra qualche giorno, la seconda edizione replica con il sostegno di nuovi partner: le detenute di Made in carcere per realizzare magliette e grembiuli di Grani Futuri, il progetto Terracolta nato a partire dal manifesto di cui sopra per lavorare su un particolare impasto da farine di grani riscoperti, Ecofesta e i suoi packaging compostabili.
Il programma
Il programma, nuovamente, è ricco di appuntamenti. Sabato 16, dalle 19, la Via del Gusto si anima coinvolgendo panificatori e chef insieme, con 40 diverse interpretazioni dello stesso prodotto: il pane. Partecipano alla festa i fornai Pascal Barbato, Domenico Carlucci, Luca Scarcella, Michele Vigilante e diversi chef della zona. Domenica 17 giugno, invece, ci si muove di prima mattina alla scoperta del Parco Nazionale del Gargano, prima dell’apertura, alle 12, della Gara del pancotto. Dalle 19, di nuovo in scena sulla Via del Gusto, ma con nuovi protagonisti: Petra Antolini, Matteo Paparelli, Francesco Arena, Fabrizio Franco, e un rinnovato parterre di chef pugliesi. L’appuntamento con l’approfondimento scientifico, invece, è in programma per lunedì 18, intorno al tavolo di Sustinere Itinere; in serata Cena di Pane di beneficenza alla masseria Calderoso, in collaborazione con i produttori locali e chef in arrivo da tutta Italia, da Corrado Assenza a Viviana Varese e Angelo Sabatelli, da Luca Lacalamita a Pietro Zito e la messicana Zahie Tellez. Perché “l’Italia è terra, è pane. È grano”. E un prodotto di qualità economicamente sostenibile è possibile.
Grani Futuri - San Marco in Lamis (FG) - dal 16 al 18 giugno - www.granifuturi.com
a cura di Livia Montagnoli