Aumenta sempre di più il numero di viaggiatori che vede nelle esperienze enogastronomiche il fulcro delle proprie vacanze. È quello che emerge dalla sesta edizione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico italiano, di cui è autrice Roberta Garibaldi, realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.“L'enogastronomia accompagna i viaggi di tutti”, commenta Garibaldi, “l’alto interesse dei turisti, l’offerta eccellente del nostro Paese, la crescita attesa per il turismo dei prossimi anni ci regala un incredibile tris di assi per il futuro”.
Le esperienze gastronomiche al centro dei viaggi degli europei
Nel 2023 gli italiani che hanno compiuto almeno un viaggio motivati principalmente dalle food experience sono 9,6 milioni, ovvero il 58%: un bella crescita rispetto al modesto 21% registrato nel 2016. Un aumento che dimostra l'interesse crescente per l'enogastronomia come parte integrante dell'esperienza di viaggio. Dati positivi, in linea con lo studio condotto dalla European Travel Commission, secondo cui le proposte a tema cibo, vino, birra sono le più ricercate dai turisti del Vecchio Continente. Allo stesso modo, i paesaggi naturali che fanno da sfondo a queste esperienze rappresentano uno stimolo in più per un gran numero di viaggiatori. Non solo: il 4,5% dei viaggiatori europei - circa 5,5 milioni di persone - ha dichiarato che l'enogastronomia sarà la motivazione principale per il loro viaggio.
Cosa cercano i turisti in viaggio
Sono numeri che testimoniano l'importanza dell'enogastronomia come driver del turismo in Europa. Secondo i dati raccolti, il 94% dei viaggiatori si dedica a esperienze culinarie nei ristoranti, mentre il 74% visita luoghi di produzione come cantine, caseifici, birrifici e mercati. Circa il 60%, invece, partecipa a eventi enogastronomici, mentre il 54% si avventura in proposte attive come degustazioni o corsi di cucina. Infine, il 48% sceglie di seguire itinerari a tema. Un’offerta enogastronomica che fa rima con mare e montagna: sono queste le destinazioni primarie che i turisti abbinano alle food&wine experience. Tuttavia, il fenomeno si sta diffondendo anche in altre aree geografiche, contribuendo a valorizzare l'intero territorio italiano ed europeo.
Tendenze e scenari del turismo enogastronomico
Quattro le tendenze che stanno guidando il settore. La prima è la “varietà”: è fondamentale diversificare le proposte in modo da soddisfare la curiosità dei viaggiatori. La seconda è la "frictionless", la semplificazione dei processi di fruizione delle esperienze, attraverso l'uso di tecnologie digitali intuitive. Altra parola d’ordine, sostenibilità, da mettere in pratica attraverso la destagionalizzazione dell’esperienza, scelta responsabile per assicurare turismo tutto l’anno alle destinazioni scelte. Infine, la "longevity", ovvero la possibilità di vivere il viaggio come esperienza di benessere a tutto tondo (e in questo senso la Dieta Mediterranea diventa un punto di forza da valorizzare ancora di più).
Costruire il futuro del turismo del gusto
Ma come sviluppare questa fetta di turismo? Prima di tutto, è necessario costruire una governance solida, che comprenda una strategia efficace di promo-commercializzazione. E poi creare nuove figure professionali specifiche che possano supportare la gestione delle esperienze. Infine, è essenziale facilitare il processo agendo sul contesto normativo, rimuovendo eventuali ostacoli burocratici e favorendo l'innovazione nel settore. Resta cruciale sensibilizzare e formare le nuove generazioni affinché possano “preservare e valorizzare il patrimonio culinario italiano, i paesaggi, le piccole botteghe e gli artigiani del gusto, per garantire una crescita nel lungo periodo costante, armoniosa ed equilibrata nel rapporto tra mete più rinomate e le meno note aree interne”.