Lo abbiamo visto impegnato nelle cucine dei ristoranti di mezza Italia per dispensare consigli gastronomici e di gestione, risollevando le sorti di attività poco fortunate. Ora Antonino Cannavacciuolo, chef pluripremiato dell’incantevole Villa Crespi di Orta San Giulio - salito alla ribalta dei riflettori come protagonista della versione italiana del format Cucine da incubo – ci ha preso gusto. Così sembrerebbe da quanto rivela il quotidiano La Stampa, facendo riferimento a un bando del Comune di Novara per l’assegnazione dello storico Bar Coccia, posto nell’omonimo teatro cittadino. Lo chef campano avrebbe già inoltrato la domanda, in lizza per la gestione con altri tre candidati, e sembra difficile che la Fondazione Coccia decida di rifiutare una proposta di così grande prestigio per la città. Ma le novità non finiscono qui. L’obiettivo di Cannavacciuolo è di offrire una cucina accessibile a tutti, con una carta agile ed economica, e menu da 10 a 50 euro.
Una rivoluzione possibile, secondo lo chef, che per il nuovo locale starebbe pensando di abbattere le barriere tra sala e cucina nel grande spazio a disposizione, articolato su tre piani, e già visionato con la consulenza di un architetto di fiducia. La selezione del personale sarà fondamentale, nell’ottica di costruire un gruppo compatto che possa rivelarsi la carta vincente del ristorante, in aggiunta alla grande qualità dell’offerta gastronomica, e l’idea è chiara: “Nessuna parete, muro o vetro tra cucina e sala: bisogna essere una squadra sola, perché vince sempre il gruppo”. Unica clausola imposta dal bando, garantire un “dopo teatro”. Ma, a ben pensarci, potrebbe rivelarsi una risorsa in più per il nuovo progetto, destinato a integrarsi in armonia con la stagione artistica, forse già dal prossimo autunno, per garantire agli spettatori una piacevole conclusione di serata.