Quando un film diventa icona di stile
Di un film che fa scuola si possono leggere tante sfumature diverse. Grand Budapest Hotel, per esempio, vincitore di tanti riconoscimenti importanti (dal Gran premio della giuria alla Berlinale 2014 alle quattro statuette conquistate nella notte degli Oscar 2015), sarà ricordato soprattutto per le scenografie e i costumi visionari che portano in scena l'albergo dell'immaginaria Repubblica di Zubrowka e i personaggi che lo popolavano all'inizio degli anni Trenta. Sulla trama immaginifica del film, dunque, Wes Anderson costruisce una regia minuziosa, che di eccentricità e atmosfere oniriche si nutre per stupire lo spettatore. Non sorprende, invece, registrare, anche a distanza di anni, gli esiti di un'operazione diventata icona di stile, ben oltre il perimetro degli addetti ai lavori. Un paio d'anni fa, a Milano, per replicare le ambientazioni del film in uno spazio reale fu coinvolto Anderson in persona: nasceva così, all'interno della neonata Fondazione Prada di largo Isarco, il Bar Luce, caffetteria che omaggia la tradizione e le atmosfere degli storici caffè meneghini, col tocco visionario del regista, chiamato a collaborare alla progettazione degli spazi.
The Budapest Café. Il bar che non ti aspetti nel Sichuan
Ma l'ultima prova d'autore ispirata all'hotel cinematografico arriva dalla Cina, e sin dall'insegna – The Budapest Café – dichiara le sue origini. Dietro c'è la progettazione di Biasol, studio australiano chiamato a disegnare il bar di Chengdu, capoluogo della provincia di Sichuan. Il Budapest Café - colori pastello, dettagli raffinati, insegne al neon e spazi concatenati progettati per favorire l'interazione – è frutto dell'iniziativa di investitori interessati a proporre uno spazio spiazzante, ma confortevole, e ancor prima che sull'offerta scommette sulla suggestione degli interni, con arredi disegnati su misura. Leit motif dell'operazione, l'invito a esplorare lo spazio, articolato su più livelli, con scale, gradini, sedute ricavate in angoli inaspettati, prospettive che convergono verso un'ideale punto di fuga. E largo uso di materiali di pregio, tra marmi e lampade di design, divanetti in pelle e granito. Un'estetica moderna e nostalgica insieme, che ha colpito nel segno: le immagini del caffè cinese, completato alla fine del 2017, stanno facendo il giro del mondo, a testimoniare quanto la progettazione di spazi originali – ma sempre coerenti con il format – possa rivelarsi determinante per il successo di un'attività incentrata sull'ospitalità e l'intrattenimento. Relazione felice sottolineata pure dal Premio Internazionale di Architettura e Design Bar, Ristoranti e Hotel d'Autore, che ogni anno premia i progetti più meritevoli per innovazione e coerenza con il contesto paesaggistico e la storia del luogo (qui i vincitori dell'edizione 2017). Intanto ecco le foto del Budapest Café.