La pasta fresca del Tortellante
È nata in sordina all'inizio dell'anno in un laboratorio di Modena l'iniziativa dell'Associazione Aut Aut, senza quel clamore mediatico che irrimediabilmente, ormai, si porta dietro ogni attività che del cibo fa il proprio valore aggiunto. E nel caso del Tortellante gli elementi perché si trovi una storia da raccontare ci sono tutti, compreso il sostegno di un celebre chef (e di sua moglie) al progetto. La personalità in questione, trattandosi della cittadina emiliana nota ai gourmet di tutto il mondo per l'Osteria Francescana, è proprio Massimo Bottura, che insieme a Lara Gilmore supporta l'idea intelligente di questo “laboratorio socio-occupazionale per ragazzi e giovani con autismo”, come lo definisce il team della onlus. E il nome tradisce il fine: nel laboratorio di Cognento, alla periferia della città, si produce pasta fresca confezionata a mano degna delle sfogline più abili. Ma qui i protagonisti sono ragazzi e giovani adulti con autismo, assistiti da volontari e terapisti dell'associazione, che li seguono per due ore guidandoli in un'attività che mira in prima battuta a migliorare la loro autonomia, e nei casi più fortunati potrebbe tradursi in un vero sbocco lavorativo. Al termine delle due ore (quanto dura ogni sessione) il bottino parla chiaro: garganelli, tagliatelle, ravioli, tortellini e tanto altro, purché si tratti di pasta fresca, che i ragazzi portano a casa e consumano con le proprie famiglie. E poiché la buona volontà non manca – qui si lavora alacremente - il Tortellante è pronto ad attivarsi in caso di richieste esterne per il pranzo di Pasqua o Natale, per feste a tema e ordinazioni estemporanee.
Pasta fresca a regola d'arte... Con le nonne rezdore
Il progetto pilota si articolerà fino a giugno, coinvolgendo 21 ragazzi – tra i 14 e i 25 anni – e i loro familiari (se lo desiderano, per imparare a rapportarsi con l'autismo in un contesto nuovo e diverso), seguiti dalle dottoresse Valentina Ciulla, Sabrina Morgillo, Elena Orlandi. L'idea è venuta proprio ai genitori dell'associazione e ha presto raccolto la benedizione di Massimo Bottura, che da tempo supporta l'associazione con sua moglie. E le parole rilasciate alla stampa locale dalla presidente di Aut Aut Erika Coppelli confermano la versatilità di un'attività simile, “perfetta per i nostri ragazzi perché alcuni degli aspetti limitativi propri dell’autismo si rivelano punto di forza: il perfezionismo, l'inclinazione alle attività ripetitive, l'abitudine a disporre tutto ordinatamente per file. Abbiamo scoperto che in molti hanno un vero e proprio talento per confezionare tortellini, e che anche i soggetti più compromessi raggiungono risultati inaspettati”.
Chi non può proprio mancare sono le nonne, le rezdore emiliane che custodiscono la tradizione della pasta fresca, riunite in un piccolo gruppo a sovrintendere il lavoro, perché le pratiche tradizionali siano rispettate. Insomma, un prodotto confezionato a regola d'arte con la collaborazione di tutta la comunità, esercizi commerciali compresi (riuniti nell'Associazione Gastronomica Modenese), che mettono a disposizione uova, farina, parmigiano e carne per il ripieno dei tortellini e tutti i materiali per il confezionamento.
Aggiornamento marzo 2017: Visto il successo dell'iniziativa, il Comune di Modena ha deciso di dare seguito all'esperienza, progettando una casa-bottega con negozio, che sia anche spunto di socializzazione e sensibilizzazione all'autismo, all'interno dell'ex mercato ortofrutticolo di Modena, dove saranno coinvolte anche altre associazioni. Il progetto è stato presentato al Refettorio della Ghirlandina dal sindaco Muzzarelli e da Massimo Bottura.
a cura di Livia Montagnoli