Steffanone. Oltre 130 di storia nel cuore di Torino
Che la difficoltà a sostenere le spese per mantenere alzate le serrande dello storico negozio in centro città avrebbero posto fine a un'attività durante oltre 130 anni già si vociferava da mesi. E il 31 dicembre scorso, la bottega gastronomica di Steffanone, ritrovo torinese gourmand fondato nel lontano 1886, ha chiuso definitivamente i battenti. Un epilogo analogo a quello che un anno fa portava alla serrata della bottega del cioccolato di Peyrano in Corso Vittorio Emanuele, più recente per fondazione (1962), ma di indubbio valore identitario per una città legata alla longevità delle sue tradizioni gastronomiche come Torino. All'inizio del 2017, Peyrano, che oggi si identifica nella figura volitiva di Bruna Giorgio, di fronte alla difficoltà di pagare l'affitto sceglieva di mantenere in vita il laboratorio storico di Corso Moncalieri, concentrando la produzione nei locali che nella prima metà del Novecento hanno visto nascere il cioccolato della Casa Reale.
Il trasloco da VaStè
Al contrario, Steffanone, nato tra le mura del negozio di via Maria Vittoria, al civico 2, ripensa il suo futuro prossimo in zona Vanchiglietta, dove la famiglia di Luigi e Lidia Valente, da sessant'anni alla guida dell'attività, ha aperto da tempo il laboratorio di produzione della gastronomia – a gestirlo è il figlio Marco - che supporta servizi di catering e banqueting, dove ha trovato spazio anche una formula di ristorazione informale, sotto l'insegna VaStè Bistrot. Proprio al bistrot di via Lessolo, d'ora in avanti, dovranno recarsi gli abituée della bottega per continuare a onorare il rito della tavola tradizionale piemontese, tra insalata russa e vitello tonnato, agnolotti e finanziera, che l'insegna storica nei pressi di piazza San Carlo serviva a portar via o per pranzo, con una proposta del giorno modulata sulle esigenze di una pausa veloce, da consumare in bottega. L'alternativa per chi non vuole spingersi in periferia? Approfittare del servizio a domicilio, che resterà attivo. Ma anche una visita al VaSté Bistrot dovrebbe riservare belle soddisfazioni, con un'offerta che si arricchisce a comprendere un più ampio catalogo di eccellenze, tra prosciutti pregiati, formaggi, salmone e dolci della casa, diventata famosa pure per le brioches artigianali servite a colazione in via Maria Vittoria.
Da Paissa a Biraghi
Non molto distante, intanto, un nuovo attore esordiente sulla scena cittadina promette di riabilitare nel giro di qualche mese i locali sotto i portici di piazza San Carlo di Paissa, che ormai quattro anni fa chiudeva per bancarotta fraudolenta, scrivendo la parola fine sull'attività di un'altra storica istituzione della gastronomia torinese (enoteca e compendio di delizie), fondata nel 1884 dai Fratelli Paissa. Al fallimento della primavera 2013 è seguito un periodo di lunga inattività del fondo di proprietà di Intesa Sanpaolo, che ora ha ceduto i locali in affitto a Biraghi, celebre brand dell'industria casearia piemontese. E così lo spazio si trasformerà presto in un moderno store monomarca dell'azienda produttrice di formaggi, il primo nella storia della realtà nata negli anni Trenta a Cavallermaggiore (che oggi lavora 155 milioni di litri di latte all'anno), in provincia di Cuneo, dove lo spaccio continuerà l'attività di vendita al pubblico. Il progetto torinese, invece, è ben più ambizioso, con prodotti a scaffale a marchio Biraghi, dal gorgonzola al burro di panna fresca ai formaggi stagionati, e una selezione di eccellenze piemontesi in vendita e disponibili per l'assaggio. L'obiettivo? Raccontare la storia dell'azienda, ma pure l'identità gastronomica regionale, in una vetrina moderna in centro città. Il cantiere, che si apre in questi giorni, fa definitivamente tramontare l'idea di destinare i locali a una nuova gastronomia di qualità, progetto suggestivo avanzato in passato da Baudracco, altra storica bottega alimentare cittadina, finora capace di resistere ai tempi che cambiano.
VaStè Bistrot - Torino - via Lessolo, 17/b - www.vastetorino.it
a cura di Livia Montagnoli