Dovendo restituire un’immagine di Bel Paese al turismo internazionale, la città di Firenze, patria del Rinascimento italiano celebrata nel mondo, un centro storico raccolto sulle sponde dell’Arno che rivela secoli di storia, sembrerebbe il vessillo più accattivante da esportare all’estero. E infatti sono molti i turisti che ogni giorno si lasciano incantare dal Duomo di Brunelleschi e affollano i ristoranti della città, e altrettanti gli stranieri che per motivi di studio (o indicibile trasporto per la dolce vita italiana) decidono di stabilirsi a Firenze.
Se è vero che un grande patrimonio gastronomico (nonostante i recenti colpi inferti da truffe e una comunicazione del prodotto non sempre efficace) ci rende famosi nel mondo e che il ricettario italiano può vantare origini antiche e tradizioni regionali che ne garantiscono diversificazione e originalità, ecco spiegato il successo delle scuole di cucina per stranieri.
Con Apicius, International School of Ospitality di FUA con sede a Firenze, il discorso si fa più complesso. L’Accademia insegna agli studenti stranieri ad approcciarsi con professionalità all’arte dell’ospitalità e al mondo dell’enogastronomia, con programmi incentrati sull’arte culinaria, la panificazione, i prodotti da forno e pasticceria, l’enologia, articolati in uno o due anni di studio (o percorsi più brevi per studenti provenienti da altre università). Proprio la sua prospettiva accademica innovativa l’ha portata a conseguire, unica in Italia, il riconoscimento di qualità riferito alla cultura enogastronomica di WACS (World Association of Chef Societies); in particolare i metodi d’insegnamento dei docenti (chef stellati, esperti di marketing, manager e nutrizionisti, che possono contare su cucine spaziose, laboratori e un ristorante-scuola) sono stati valutati un’eccellenza al di sopra degli stessi standard dell’associazione.