Porcini e carne a due passi dal mare. La trattoria laziale che si trova grazie al passaparola

28 Lug 2024, 12:27 | a cura di
Degustazione di controfiletti e porcini tra i pini della Nettunense: poca forma e tanta sostanza. Ecco il locale nascosto che non ti aspetti

Si viene per i funghi, si resta per la carne. O viceversa. Di sicuro, senza il passaparola non saremo mai stati in grado d’individuare questo ristorante "in mezzo al nulla". L'insegna vintage ci incuriosisce. Cosa ci farà mai un orso rosa a pochi chilometri dalle spiagge di Anzio e Nettuno? La Locanda dell'Orso Rosa è gestita dal 1989 dalla famiglia Giarruzzo, una vecchia casa colonica trasformata in ristorante senza tanti formalismi.

All'ingresso c'è un bel fico, nel centro della sala principale un televisore, a terra domina il cotto. Ambiente molto spartano. Il padrone di casa è Simone, con la sua curiosità e passione ha saputo imprimere un salto di qualità al locale. In cucina ci sono i genitori, il servizio in sala è sempre molto attento e garbato.

I nostri consigli

Si parte con la tartare di filetto di simmental (senza h) bavarese: vale la sosta. Taglio leggermente più spesso del solito, qualità carne ottima, servita in maniera iper classica con un ottimo olio (Alfredo Cetrone), sale e pepe. A parte: senape, fior di cappero e un paio di varianti su sali ricercati. Il lavoro che Simone fa sui funghi e sulla carne è encomiabile, così come la sua conoscenza dopo decenni di specializzazione. Insieme alla tartare vi consigliamo di aggiungere una bruschetta di porcini trifolati, con i peperoni arrostiti (2 euro in carta) o i saporiti fiori di zucchina dell'orto deep fried. Se ci sono gli ovoli non pensateci due volte.

Per puntellare l'antipasto, nella stagione estiva è imperdibile un carpaccio di fassona flambè alla pizzaiola servito fresco con pomodorini freschi, olive e capperi. Cottura puntuale e boccone leggero e piacevolissimo. Così come di buon livello i carpacci fatti in casa che variano di mese in mese. I primi non sono il punto di forza della casa, c'è il repertorio romano o specialità come le fettuccine ai funghi porcini e i paccheri con battuto di filetto, pesto di basilico, pomodori secchi e formaggio di pecora.

Degustazione

Sui secondi si cambia passo grazie al lavoro di selezione tra i migliori tagli italiani e internazionali, con particolari attenzioni a carni lungamente frollate e razze poco valorizzate. I controfiletti sono serviti sulla pietra lavica, lasciando al cliente la scelta della cottura. Un tratto che ci riporta negli anni '90, con un lavoro sulla materia prima molto attuale, così come gli accompagnamenti per valorizzarla.  Si può fare un vero e proprio giro del mondo: dalla fassona frollata più di 30 giorni alla sashi finlandese o la jersey della Lituania, alimentata solo ad erba fresca. Ancora, la manzetta prussiana o angus da Uruguay e Argentina, salendo ben oltre i 40 giorni di frollatura. Se non siete in vena di sperimentare, polpette al sugo o scaloppina di vitella al profumo dei nonni.

Su ordinazione, il padre Salvatore prepara anche un'ottima coda (non alla romana: sedano, cipolla e carote) da mangiare rigorosamente con il cucchiaio. Di rado c'è anche spazio per la cacciagione. Se siete in vena di coccole, il pre-dessert perfetto è un mini assaggio di wagyu Hokkaido, qualità A5 (il grado più alto): la tessitura del grasso regala una dolcezza e leggere note di nocciola che non si dimenticano. I dolci sono fatti in casa, al tiramisù - debole nell'intensità del caffè - abbiamo preferito un'ottima crema catalana, altrimenti crostate del giorno, spesso a base di ricotta. La carta dei vini gira su scelte classiche con una discreta profondità, ampia scelta di mezze bottiglie, vini laziali e icone dell'enologia italiana. Ci piacerebbe vedere qualche rosso agile in più.

Dettagli conclusivi: se cenate prima delle 9, consigliamo i tavoli interni. Altrimenti la battaglia con le zanzare risulterà impari. Nella nostra ultima visita abbiamo scoperto l'arcano del nome del ristorante. Rosa è la crasi di Roberto e Salvatore, i due fondatori del locale, mentre Orso era il nome del cane che un tempo supersionava tutto l'areale. Lì dove oggi c’è la sala principale c’era una vigna, ci racconta Simone. Torneremo presto a fargli visita. Il prezzo medio? Sui 40 euro vini esclusi.

 

La Locande Dell’Orso Rosa

069819369

Via Pitagola, 2

00042 Anzio (RM)

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