Food for Soul in Messico
Sono tempi che scoraggiano la solidarietà verso il prossimo. In modo ingiustificato e miope, sopraffatti da una paura del diverso che stavolta viaggia a rimorchio di un virus, che pure dovrebbe unirci nell'impegno a contrastarlo. Food for Soul, intanto, non smette di portare avanti la sua missione: tra qualche settimana, l'organizzazione no-profit fondata da Massimo Bottura e Lara Gilmore concretizzerà l'ennesimo sforzo per esportare nel mondo i valori di inclusione e bellezza che animano, sin dalla prima apertura milanese, il progetto refettorio. Il Refettorio Mérida, il primo in Messico e in tutto il Nord America (ma è già stato annunciato l'arrivo a New York, entro il 2020, nel distretto di Harlem), aprirà le porte il 25 marzo con il supporto di Fundaciòn Palace, istituzione filantropica di Palace Resorts che opera a favore delle comunità svantaggiate.
Lo spazio sorgerà nel centro storico della città messicana – la più multiculturale tra le città del Paese, che oggi ospita comunità numerose di coreani e libanesi, ma al tempo stesso ha preservato una forte, e antica, identità culturale - all'interno di Casa Santa Luisa, casa coloniale appartenuta in passato al filantropo Pedro Canales, ristrutturata per l'occasione preservandone le caratteristiche storiche.
Il Refettorio di Mérida
Non cambiano le linee guida che orienteranno l'attività, volta a sfamare e accogliere chi ha bisogno di conforto, per combattere la fame e l'emarginazione, ma anche lo spreco alimentare, secondo la consueta impostazione di approvvigionamento delle materie prime, recuperate tra le eccedenze alimentari altrimenti destinate al macero. Insieme, le due organizzazioni sosterranno le operazioni di cucina, ma pure la cura dello spazio, allestito con l'obiettivo di fornire alla comunità locale un rifugio per incontrarsi, votato alla bellezza e alle energie positive. Per questo, seguendo un approccio altrettanto rodato, il refettorio ospiterà le opere di un artista locale, il messicano Bosco Sodi, socialmente impegnato e specializzato nella realizzazione di dipinti multimediali; ma il progetto coinvolge anche il gallerista José Garcia Torres, che selezionerà le opere di artisti messicani e internazionali. In cucina, invece, si avvicenderanno chef in arrivo da tutto il mondo, chiamati a condividere, anche solo per un giorno, lo spirito del progetto.
Il refettorio sarà aperto dal lunedì al venerdì, solo a pranzo, per servire agli ospiti un menu di tre portate, con l'aiuto dei volontari al lavoro in sala e cucina. L'idea è anche quella di omaggiare sapori, ingredienti e tradizioni dello Yucatan, senza perdere di vista l'obiettivo di proporre cibo nutriente a chi non ha la possibilità di fare pasti regolari. Il refettorio di Mérida è l'ottavo realizzato nel mondo, dopo Milano, Rio de Janeiro, Modena, Bologna, Londra, Parigi e Napoli. Mentre proprio di recente lo chef dell'Osteria Francescana ha esordito in America, a Los Angeles, con il progetto Gucci Osteria, nel flagship store della maison fiorentina su Rodeo Drive. Due mondi molto distanti, che Massimo Bottura sembra riuscire a tenere perfettamente insieme.
foto di Marco Poderi