L'aumento del prezzo dell'olio d'oliva, dovuto in parte alla siccità che dura da due anni in Spagna, sta offrendo ai criminali di tutto il Mediterraneo l'opportunità di rendersi operativi anche sul fronte agricolo. I furti nei magazzini, la diluizione di olio extravergine di alta qualità quello di qualità inferiore e la falsificazione delle informazioni di spedizione sono in aumento in Grecia, Spagna e Italia, riferisce l'Associated Press in un ampio rapporto. Il crimine peggiore di tutti è forse quello messo in pratica da bande che usano motoseghe per rubare rami molto carichi di olive e persino interi alberi da oliveti incustoditi.
L'aumento dei furti di olive in Puglia
A lanciare l'allarme in Italia è stata la CIA che ha denunciato un clima da Far West. A esprimersi è stato Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale, che senza mezzi termini ha dichiarato "ciò che gli agricoltori, e i produttori olivicoli in particolare, stanno subendo in questo periodo è davvero inaccettabile per un Paese moderno. Atti di intimidazione e di avvertimento mafioso spesso sono rappresentati dal danneggiamento doloso di piante e colture, con lo sradicamento o il taglio degli alberi. Da anni chiediamo una svolta sul piano della sicurezza, le aziende non ce la fanno più".
A questo si aggiunge la proposta di aumentare i controlli delle forze dell'ordine anche istituendo una sorta di polizia rurale: "Crediamo sia possibile istituire una polizia rurale regionale che abbia competenze, ambiti e prerogative di intervento specifiche per contrastare più efficacemente l’azione della criminalità organizzata nelle campagne... Alla luce della recrudescenza dei fenomeni, torniamo a chiedere di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio”.
Nel resto del Mediterraneo
Non se la passano meglio gli altri paesi produttori del Mediterraneo come Spagna e Grecia. L'Associated Press, in un ampio focus sulla produzione olivicola greca, riferisce di un aumento vertiginoso di furti, soprattutto nell'area olivicola intorno alla capitale Atene.
All'agenzia di stampa, il produttore Konstantinos Markou, osservando il tronco di un suo ulivo di circa 150 anni, ha dichiarato: "A volte i ladri di olive producono più olio degli stessi proprietari". In questo contesto sono molti gli agricoltori greci che vorrebbero ripristinare una divisione di polizia rurale che è stata gradualmente eliminata dal 2010. In Spagna ci si organizza anche con la tecnologia, tanto che un'azienda ha sviluppato dei dispositivi di tracciamento che sembrano olive per cercare di rintracciare i ladri.
Alberi distrutti
La maggior parte di queste vere e proprie razzie riguarda i rami. Quando invece vengono abbattuti interi alberi, i ladri di solito lo tagliano e ne caricano i pezzi su un furgone, vendendo il legno ai rivenditori di legname o di legna da ardere e portando le olive in un frantoio. "I ladri cercano i rami più carichi e li tagliano", ha detto ad APNews Neilos Papachristou, che gestisce un frantoio e un oliveto in un'azienda familiare di quarta generazione. "Quindi, non solo rubano le nostre olive, ma danneggiano gravemente l'albero. Ci vogliono 4-5 anni perché torni alla normalità".