Il Pranzo a Mille delivery
Il presidente del Banco Alimentare piemontese Salvatore Collarino spiega così il nuovo corso: “Per 5 anni di fila, fino al 2018, abbiamo organizzato sotto Natale la Cena a Mille, poi l’abbiamo sospesa per ragioni logistiche, ma abbiamo sempre pensato di riprendere un’iniziativa che aveva dato a famiglie in difficoltà un messaggio importante. E abbiamo deciso di riprenderla proprio in quest’anno così difficile, e simbolicamente dopo la Pasqua, come segnale di rinascita e di speranza. Necessariamente in modalità delivery. Abbiamo chiamato a raccolta il gruppo di chef delle prime edizioni, dopo di che abbiamo assistito a un passaparola inatteso fra i colleghi, tutti volevano partecipare, esserci, in un progetto comune che guarda al futuro. E così siamo arrivati a 30 chef, un successo”.
Per l’appuntamento fissato per 11 aprile si è mobilitato davvero un piccolo esercito della solidarietà torinese: 28 ristoranti, oltre 30 chef, di cui ben 10 stellati, 250 volontari, molti in versione rider per le consegne, 250 box (contenenti ognuno 4 pranzi da 3 portate, primo, secondo e dessert), da donare a famiglie in difficoltà, oltre a 14 aziende di produzione del cioccolato (che a Torino è di casa, da Castagna a Gobino, Baratti, Odilla, Appendino, La Perla, Peyrano, Pfatish...), un panificatore Maestro del gusto - Rudy Marangon di Agribiscotto - i sommelier dell’Ais, il Consorzio delle Doc Freisa di Chieri e Collina Torinese e 5 cantine vinicole dal Piemonte e dal Friuli Venezia Giulia. Il tutto per 1000 pranzi di festa, con la collaborazione fattiva di personaggi come Clara e Gigi Padovani, grandi esperti di cioccolato e di food e di altri amici del Banco che hanno coinvolto anche volti nuovi, e tutti hanno accettato con grandissimo entusiasmo.
Gli chef del Pranzo a Mille
Qualche nome? Antonino Cannavacciuolo, Matteo Baronetto, Federico Zanasi, Claudio Vicina, Fabrizio Tesse, Marco Sacco, Alessandro Mecca, Alfredo Russo, Mariangela Susigan, Giovanni Grasso e Igor Macchia, accanto a locali storici come il San Giors e Le Tre Galline, EraGoffi, e poi Eataly, Antonio Chiodi Latini, il Carlina, Cornoler, pure una chef cinese, Silvia Ling del ristorante Zheng Yang.
Obiettivo comune offrire alle famiglie anche a casa non solo cibo, ma anche quel tocco di gusto e di esclusività di un pranzo al ristorante. E oltre alle box del pranzo, i volontari di Banco Alimentare del Piemonte distribuiranno un kit di cose buone, dal caffè donato da Lavazza, partner storico dell’iniziativa, ai grissini di Rudy Marangon, ovetti di cioccolato e gianduiotti, una bottiglia di vino, una tovaglietta per il centro tavola. E anche una piantina di fiori e un libro – 4 editori legati al territorio, Daniela Piazza, Add, Scritturapura e Spunto hanno donato centinaia di libri - perché vogliamo il pane, sì, ma anche le rose e buone letture che fanno bene.
Insomma una grande festa per una domenica diversa per chi fa più fatica. Oltre a un bel segnale per il settore della ristorazione, che soffre in modo particolare per la pandemia, ma ha una gran voglia di ricominciare. E ricomincia facendo la cosa giusta.
A cura di Rosalba Graglia