“L’obiettivo che ci siamo posti fin dall’inizio del percorso” dichiara Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano “lo abbiamo ritenuto da subito strategico poiché per raggiungerlo abbiamo favorito un cambiamento culturale nelle nostre imprese, con l’obiettivo di modificare progressivamente il profilo produttivo e organizzativo con metodi e tecniche di produzione più rispettosi dell’ambiente e del paesaggio, ma soprattutto nella direzione di garantire un elevato standard di valori etici, sociali ed economici”.
Soddisfatto il presidente di Equalitas Riccardo Ricci Curbastro: “Quello dato dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è un segnale importante per l’intero settore delle denominazioni del vino del nostro Paese. Il viaggio verso un Italia del vino sempre più sostenibile prosegue spedito e, soprattutto, rappresenta ormai di fatto un valore etico ed economico fondamentale nel posizionamento delle nostre etichette sui mercati mondiali”.
Un percorso iniziato negli anni ‘90
Per Montepulciano, tuttavia, il cammino verso traguardo è iniziato in tempi non sospetti. Tra il 1985 e il 1990 fu creata una rete di stazioni meteorologiche installate su tutto l’areale di produzione per la rilevazione dei dati meteo. Nei primi anni ’90 il Consorzio fu tra i primi in Italia ad indagare i terreni produttivi tramite un progetto di zonazione denominato “Vino Nobile Di Montepulciano Zonazione e Valorizzazione Del territorio”. Nel 2015 il progetto della Carbon Footprint del Vino Nobile di Montepulciano divenne un modello su scala nazionale. Non da meno, la presenza a Montepulciano di una cantina che è diventata simbolo e modello di queste pratiche – Salcheto – di cui è titolare il vicepresidente di Equalitas, Michele Manelli, ha dato un’ulteriore spinta alle attività che hanno oggi portato a questo riconoscimento.
Lo Standard Equalitas
Lo standard Equalitas, elaborato dall’omonima società italiana fondata da Federdoc, Csqa Certificazioni, Valoritalia, Fondazione Gambero Rosso e 3A Vino, consente la certificazione di sostenibilità dell’Organizzazione, ovvero della singola impresa vitivinicola, dei prodotti vitivinicoli e delle Denominazioni di Origine. E Montepulciano rientra in questo ultimo caso.
Si tratta di un protocollo molto impegnativo che implica il rispetto di un numero elevato di requisiti ambientali, come la misurazione dell’impronta carbonica e dell’impronta idrica, e socioeconomici, come la verifica del rispetto delle libertà sindacali e delle pari opportunità. Inoltre, Equalitas prevede anche il raggiungimento di obiettivi progressivi e la stesura di un bilancio di sostenibilità nel quale presentare e comunicare i risultati ottenuti.
Questo articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 26 maggio 2022
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