Bere consapevole. La Gin Master Class a Roma
Prima era “Bevi Reponsabile” oggi è “Bevi Consapevole”. Che si tratti di frequentatori occasionali di cocktail bar o appassionati del genere il diktat appare più chiaro che mai: capire, studiare e analizzare quello che c'è dentro al bicchiere prima di portarlo alla bocca. Ormai un'esigenza anche per gli addetti al settore che devono comunicare il mondo del bartending a cui oggi sembrano interessarsi tutti, senza se e senza ma. Le offerte si moltiplicano, dalla formazione ai format di fruizione, fino alle case editrici specializzate.
A Roma il Gin Corner dell'Hotel Adriano, il primo bar italiano completamente dedicato al gin, annuncia la seconda edizione, con tanto di upgrade, della Gin Master Class, un carnet di sei lezioni per conoscere il distillato in ogni sua sfumatura. Si chiamerà “The Alchemist”, un piccolo viaggio dalla trasformazione materiale al perfezionamento spirituale (senza esagerare, si intende) che ripercorrerà i segreti e le avanguardie del gin. Dalle tecniche di degustazione, di miscelazione e trasformazione agli abbinamenti con il cibo. Senza trascurare un aspetto fondamentale, almeno per il bar manager Patrick Pistolesi (che ne ha curato forma e contenuti): il racconto delle storie e dei personaggi. “Chi si siede al bancone nella maggior parte dei casi è lì per raccontare una storia, per ascoltarne un'altra e oggi più che mai per scoprire tutto ciò che si nasconde dietro al prodotto che sta bevendo”.
Gin Compendium. Il libro
Per rispondere forte e chiaro alla spasmodica crescita della nuova domanda di sapere sul mondo dei cocktail, spirits, distillati e affini, nel 2014 è nata la casa editrice Readrink. Tradurre in italiano i grandi testi sacri della mixology, questo l'obbiettivo studiato e centrato dai giovani imprenditori che hanno presentato l'ultimo nato proprio lo scorso mercoledì 16 al The Gin Corner dell'Hotel Adriano: Il Gin Compendium di Gary Regan con tanto di prefazione di Patrick Pistolesi. E il bar manager ci ammonisce così: “la penna schietta di un autore, barman, bevitore, giocatore, uomo di mondo come Gary Gaz Regan vi terrà incollati fino all'ultima pagina come un buon Negroni fino all'ultimo sorso al bicchiere”. Noi vi raccontiamo la serata attraverso gli scatti di Patrick Pistolesi, in azione dietro al bancone del Gin Corner. E dal libro di Gary Regan estrapoliamo due ricette (in stile) per veri cultori del gin.
Gin Tonic (da “The Gin Compendium”, pag. 289)
Credo di aver perso la ricetta di questo cocktail, quindi spero che siate in grado di farlo da soli. Se la memoria non mi inganna, va benissimo con uno spicchio di lime come decorazione. E non dimenticate di spremere il lime nel drink per il vostro cliente. Odio quando i bartender se ne dimenticano.
Ah questi ragazzi Bhisti
“Dopo essere smontati da cavallo ed esserci abbeverati a
una bevanda rinfrescante di gin e tonico, ci affrettammo a
indossare i nostri abiti da bagno, mentre i bhisti ci procuravano
la vasche da bagno. Si trattava di un sistemazione molto
semplice, che consisteva nell’accovacciarsi su di una tavola
mentre il bhisti, dal suo mussuck di pelle, ti offre un bagno”.
Stray Sport di James Moray Brown,1893.
Last word (da “The Gin Compendium”, pag. 307)
L’invenzione di questo drink viene attribuita a Frank Fogarty, un uomo che nel 1912 era considerato l’intrattenitore più famoso del mondo del varietà secondo il New York Morning Telegraph. “L’unica cosa che mi sforzo di ottenere in una gag è la concisione”, diceva Fogarty quando gli chiedevano del suo successo. “Con una mera parola inutile si può uccidere la comicità di tutta una gag”.
20 ml (0,75 oz) di dry gin
20 ml (0,75 oz) di liquore maraschino
20 ml (0,75 oz) di Chartreuse verde
20 ml (0,75 oz) di succo di lime fresco
Shakerare con il ghiaccio e filtrare in un bicchiere da
cocktail ghiacciato.
a cura di Sara Bonamini
Il Gin Compendium | Gary Regan, con prefazione di Patrick Pistolesi | Readrink | 381 pagine | 20 euro