Il frigo degli antichi romani. Il ritrovamento nell’ex fortezza di Novae in Bulgaria

18 Set 2023, 16:25 | a cura di
Ritrovato un frigorifero di 1900 anni a servizio dei legionari romani negli scavi nel cuore della Bulgaria settentrionale, in un insediamento militare dell’Impero Romano.

I ritrovamenti archeologici portano alla luce frammenti di vita quotidiana, quelli che più ci avvicinano alle abitudini dei nostri progenitori sono spesso legati alla tavola, piacere e nutrimento che da millenni ci aacomuna. Qualche anno fa, fu rinvenuto un oggetto che può rappresentare una prima forma di conservazione del cibo, risalente addirittura al paleolitico.
Il primo banchetto della storia risale all’età del bronzo. In un relitto in Egitto sono state ritrovate anfore per il vino risalenti a 2300 anni fa. In epoca romana pensiamo al ritrovamento a Pompei di un affresco che raffigura una pizza risalente a circa 2000 anni fa (poi riprodotta da Gino Sorbillo e assaggiata dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel). Sempre a Pompei, fu rinvenuta una bottega in cui si cucinava cibo per l'asporto, sorta di street food ante litteram. In Spagna è stato rinvenuto frammento di un'anfora utilizzata per olio d’oliva con una incisione di versi del poeta Virgilio.
La più recente delle scoperte risalenti all'epoca romana è quella di un sistema di raffreddamento davvero unico.

Gli scavi del presidio militare romano di Novae

Il ritrovamento di una struttura per il raffreddamento dei cibi dimostra le sofisticate conoscenze dell'ingegneria termica da parte dei romani. "All’interno abbiamo trovato frammenti di vasi per bere vino, scodelle e ossa di animali", ha dichiarato l'archeologo polacco Piotr Dyczek, a capo dello scavo nell'ex fortezza di Novae nella Bulgaria settentrionale, dove sorgeva una base militare dell’Impero Romano, con un complesso di caserme militari della VIII legione di Augusto. È pensabile quindi ricreare l'ultimo pasto dei legionari di quasi duemila anni fa.

Il frigorifero di 1900 anni fa

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Il ritrovamento è un frigorifero in muratura dei legionari romani di circa 1900 anni fa, alimentato da un tubo di piombo collegato all'acquedotto per rilasciare il freddo dell'acqua, in un ambiente chiuso e isolato: come riporta il sito di Stile e Arte, Quotidiano di Cultura. Il team di archeologi polacchi, guidato dal prof. Dyczek, ha compiuto scoperte sorprendenti in questo sito storico rivelando una vasta gamma di dettagli sulla vita dei legionari e sulla complessità dell'infrastruttura romana. Una delle scoperte più importanti è, appunto, quella di un antico pozzo, il primo mai conosciuto a Novae, grande fortezza delle legioni romane al confine dell'impero, parte delle difese (limes Moesiae) lungo il Danubio nel nord della Bulgaria, a circa 4 km a est della moderna città di Svishtov. Il pozzo forniva acqua ai legionari attraverso un sistema di acquedotti realizzati con tubazioni in ceramica e piombo. Grazie ai dislivelli il prelievo era probabilmente costante. Attorno al tubo in piombo, che trasportava l'acqua fredda, è stato da poco scoperto un contenitore fatto di piastre di ceramica, che permetteva alla tubazione di correre lungo il suo lato più lungo. Il raffreddamento era garantito dal passaggio dei tubi di piombo che captavano l'acqua da un pozzo profondo posto a monte delle caserme.

Cosa è stato ritrovato all'interno dell’antica cella frigorifera

Grazie allo scavo sono stati rinvenuti frammenti di vasi per bere il vino, scodelle e ossa di animali. I romani avevano dunque sviluppato un sistema di raffreddamento aggiuntivo per conservare le bevande e la carne fresca, dimostrando una sofisticata comprensione dell'ingegneria termica. Grazie i frammenti ritrovati nella cella in muratura, gli archeologi capeggiati da Dyczec hanno elementi sufficienti, a loro dire, per "ricreare l'ultimo pasto dei legionari". Le tracce dell'ultima attività romana in questo luogo risalgono alla fine del VI secolo.
Lo scorso anno, nello stesso insediamento, in un'area non distante dalla "nuova" caserma portata alla luce in queste settimane, gli studiosi avevano trovato un primo contenitore coibentato, in pietra refrattaria. All'interno erano stati ritrovati frammenti di vasi e ossa di animali, che presentano segni di cottura. Ciò significa che nel "fornetto" veniva riposto il cibo avanzato e per tenere in caldo le vivande cotte, durante la stagione fredda, in attesa dell'arrivo del commensale. Un'altra sorprendente scoperta è stata una fornace per ceramica risalente al IV secolo, che ha rivelato un insieme di vasi unici, tra cui un set per bere il vino. Questi vasi, caratterizzati da una superficie nera decorata con motivo liscio e a pettine, rappresentano una preziosa testimonianza della cultura materiale dell'epoca romana sul Danubio. Ma la scoperta di quest'anno è ancor più sorprendente, svelando non solo l'importanza strategica della base militare come presidio di confine, ma anche il suo ruolo cruciale nella fornitura d'acqua e nella conservazione degli alimenti per i soldati romani.

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