Comunicare di cibo
Tre giorni alla Biblioteca Nazionale di Torino per discutere di informazione e comunicazione sul cibo, di come le vecchie frontiere della professione incontrino le nuove. Di quali e quanti siano gli obiettivi da perseguire per comunicare un mondo dinamico che si apre agli stimoli di discipline diverse, con focus sulla sicurezza alimentare e sull'innovazione tecnologica. Per capire che il giornalismo alimentare tocca temi importanti per la collettività. E come si possa migliorare la qualità dell'informazione. Per questo il Festival del Giornalismo alimentare in programma a Torino dal 23 al 25 febbraio offrirà a giornalisti e blogger accrediti la possibilità di incontrare le eccellenze della ricerca e dell'industria alimentare, le realtà dell'enogastronomia made in Italy e gli esperti di sicurezza alimentare. E il calendario degli appuntamenti, ricco di seminari, tavole rotonde, dibattiti, sarà occasione per riunire sul palco e in platea le voci più autorevoli del settore, con la benedizione del sindaco Chiara Appendino, che giovedì 23 aprirà le danze con il benvenuto ai giornalisti riuniti all'auditorium Vivaldi.
Sostenibilità, allarmismi e frodi alimentari
Poi il dibattito entrerà subito nel vivo, con un confronto sulla sostenibilità e sugli sprechi nella filiera agroalimentare: quanto una comunicazione efficace può sensibilizzare chi legge/ascolta sul tema? Coinvolto anche il vice ministro alle politiche agricole, forestali e alimentari Andrea Olivero. Ma nella prima giornata di lavori si parlerà anche di una risorsa preziosa come l'acqua, di tutela dell'olio d'oliva, di etichette e allergeni, di allarmi (e allarmismi) alimentari, di frodi, contraffazioni e agromafie. Mentre in Sala Mostra il pomeriggio si aprirà all'insegna della correttezza dell'informazione alimentare, tra critica enogastronomica e food blog: nel panel anche Antonella De Santis del Gambero Rosso. Venerdì 24 la giornata sarà dedicata alla ricerca alimentare, alle biotecnologie, alle paure alimentari e ai miti contemporanei, con focus sull'alimentazione infantile (dai servizi di refezione scolastica alla dieta vegana per bambini), le food policy urbane e la disciplina degli home restaurant, la tipicità dei prodotti alimentari e dei territori a vocazione gastronomica.
Deontologia. Come cambia la comunicazione alimentare
E poi una parentesi necessaria sul rapporto controverso dell'informazione con i canali social, come gestirlo ed evitare bufale e disinformazione. Ma anche sulla “marchetta in agguato”, titolo emblematico dell'incontro sull'informazione alimentare di fronte al rischio di pubblicità occulta che venerdì pomeriggio vedrà sul palco Valerio Massimo Visintin, Paolo Marchi e Sara Bonamini, con la moderazione di Marco Trabucco. In parallelo si articolerà il programma di appuntamenti off, in collaborazione con Fiorfood di Coop, Palazzo Birago e la Città del gusto di Torino (che sabato pomeriggio ospiterà un incontro sulla cucina peruviana). Con la direzione di Massimiliano Borgia, il festival si avvia così verso la seconda edizione, con l'obiettivo di tenere alto il confronto sulla qualità dell'informazione, e stimolare quella coscienza alimentare su cui l'Italia poggia la sua identità e si presenta agli occhi del mondo.
La partecipazione è riservata agli accreditati, ma la manifestazione sarà disponibile in live twitting sulla pagina ufficiale del festival. E su Rai Radio 1, media partner dell'evento, che dedicherà all'evento la puntata della trasmissione Coltivando il futuro di sabato 25 febbraio.
Festival del Giornalismo Alimentare | Torino | Biblioteca Nazionale | dal 23 al 25 febbraio | www.festivalgiornalismoalimentare.it