Avremmo voluto fare ieri un pezzo sul tema: etica e malcostume nell'enogastronomia. Ci ispirava in qualche modo la vicenda giudiziaria della ministra Santanchè accanto al sequestro miliardario nei confronti di Esselunga per questioni legate e stipendi e contributi. Storie un po' troppo ingarbugliate per trarne conseguenze nette, storie complesse dal punto di vista giudiziario. Oggi, però, c'è un grande professionista, Matteo Zappile, che ha deciso di fare outing nei confronti della Politica: sì, con la P maiuscola, perché il maitre del Pagliaccio, vera e propria chicca gastronomica guidata da chef Anthony Genovese nel cuore di Roma, punta il dito contro il Palazzo, quello che decide - o meglio che dovrebbe decidere - e magari puntare a cercare soluzioni per una vita migliore per tutti.
Lettera aperta di Matteo Zappile a Meloni e Santanchè
Ill.ma Presidente Meloni, Ill.ma Ministro del Turismo Onorevole Santanchè - scrive in una lettera aperta Matteo Zappile, che è anche uno dei leader di Noi di Sala, associazione che ha come mission la formazione e la valorizzazione del personale di servizio nel mondo della ristorazione - "Io sono un Cameriere fortunato: ho scelto di fare il cameriere, ho studiato per diventarlo e ancora studio per esserlo. Ho accettato e fatto sacrifici dall’età di 13 anni; oggi ne ho 39 e orgogliosamente faccio il Cameriere e sono docente e collaboratore per diverse scuole di settore in Italia. Lavoro in una piccola eccellenza della Capitale, dove 5 giorni su sette emozioniamo i nostri clienti che arrivano da ogni parte del mondo. E credetemi se vi dico che so bene di cosa sto parlando… Per questo posso affermare che siamo stanchi.
Siamo stanchi
"Siamo stanchi di questo lavoro fatto così... - scrive Matteo.
Siamo stanchi di come veniamo trattati dallo stato
Siamo stanchi della considerazione che avete del comparto e del settore,
Siamo stanchi della pressione fiscale per per il settore Horeca
Siamo stanchi dei programmi didattici delle scuole alberghiere fermi agli anni 70
Siamo stanchi che i datori di lavoro devono aver paura di assumere una donna che poi si mette in maternità lasciando in difficoltà l'azienda
Siamo stanchi della mancanza di fondi per la formazione
Siamo stanchi della considerazione 0 che avete per chi fa muovere miliardi di euro di fatturato per questo nostro Belpaese".
Il senso della vita dopo la pandemia
"Il Covid ha fatto riscoprire la Vita ai camerieri e ai cuochi - continua ancora Zappile - Il comparto soffre per le migliaia di posti vacanti e le nuove generazioni chiedono il Tempo per VIVERE e non per andare oltre le 8 ore da contratto. Non sappiamo davvero cosa offrire di più ai giovani, più soldi, più formazione, ma la richiesta è sempre la stessa: più Tempo Maitre! Vogliamo Più Tempo!"
Un comparto allo stremo
"Il comparto, cari tutti è allo stremo, i ragazzi giovani abbandonano sempre di più l’idea di lavorare nel weekend e la sera e di 'sacrificare gli affetti' e la vita privata per aziende costrette a raddoppiare quasi i turni pur di arrivare a fare un po' di utile.
Se solo imparassimo dai cugini francesi, o ancora meglio dai Paesi scandinavi la lezione su come si tratta lo staff di questo comparto, oggi avremmo di sicuro personale sorridente e fiero di lavorare per far felice clienti da ogni parte del mondo. Il Lavoro c’è ma non a queste condizioni...!"
E se i ristoranti chiudessero per sciopero?
"Non abbiamo un sindacato che ci appoggia e che ci difende - accusa il martire del Pagliaccio - non c'è un sindacato che sia in grado di sedersi a un tavolo con Voi e di PRETENDERE maggiori diritti, una retribuzione adeguata all’impegno e ai sacrifici. Ma pensate solo se tutto il comparto SCIOPERASSE, se i nostri bei turisti, politici e professionisti si recassero in hotel, in trattoria, al bar o al ristorante e trovassero un bel cartello:
CHIUSO PER TEMPO DA DEDICARE ALLA MIA FAMIGLIA
Allora si che capireste cosa significa aver sacrificato l’infanzia, i weekend, il natale, il capodanno, la pasqua e tutte le feste per una vita… e che è tempo di CAMBIARE".
Ho rubato 10 minuti al mio servizio
"Si lo so, mille parole al vento tra ministeri e caselle fantasma, ma sono troppo innamorato del mio lavoro per non provarle tutte, per non prendermi 10 minuti dal mio servizio e scrivere a tutti voi, nulla cambierà, nulla succederà e alla fine io come il resto dei miei illustri colleghi saremo costretti ad andare all’estero per avere una vita dignitosa facendo il nostro lavoro. Grazie per l’attenzione e grazie di provare in qualche modo a fare qualcosa!" E in calce la firma: Matteo, un Cameriere italiano.
Una partita aperta da tempo
Il grido di Matteo Zappile fa seguito alle esternazioni di Claudio Amendola sula non voglia di lavorare da parte dei giovani. E fa seguito anche alle polemiche che ne sono derivate. Matteo non è certo l'ultimo arrivato su questi temi, ha alle spalle una lunga e attivissima storia di grande lavoratore e di instancabile formatore. Eppure non pensa che i giovani siano fannulloni: pensa che tutti i lavoratori del mondo della ristorazione, dell'accoglienza e dell'ospitalità che da solo vale una bella fetta di Più tricolore, siano abbandonati se stessi. Che la Politica in realtà non se ne occupi, anche se poi ogni giorno i politici si siedono ai tavoli e ordinano piatti e stappano bottiglie. Non chiede la luna, Matteo: dice, umilmente dal suo punto di vista: copiate Francia e Scandinavia, non chiediamo la luna, ma solo che copiate i nostri vicini in Europa che il problema se lo sono posto e che qualche soluzione hanno cominciato a metterla in atto. Vi sembra troppo?