Una corposa squadra italiana, composta da 45 professionisti, è in partenza per la città russa di Sochi dove, dal 6 al 23 febbraio 2014, si svolgeranno i Giochi Olimpici Invernali. Ma concorrerà per la medaglia d’oro in una categoria del tutto particolare: quella enogastronomica. Si tratta del gruppo capitanato dallo chef Tino Vettorello, affiancato da Walter Crema, che è stato selezionato dal Comitato Olimpico quale responsabile per la ristorazione della ventiduesima edizione della manifestazione. Ed è così che a deliziare i palati di atleti, pubblico e ospiti, saranno i prodotti DOP e IGP nazionali declinati in ricette che avranno un occhio di riguardo al Veneto ed al territorio trevigiano. Dal radicchio ai formaggi, passando per i salumi e i grandi vini tra cui il Prosecco DOC e DOCG, il Made in Italy sarà quindi protagonista alla grande manifestazione sportiva. E non si tratta della prima volta. Tino Vettorello, infatti, da ormai molti anni si dedica alla ristorazione nei grandi eventi, tra cui i Mondiali di Nuoto che si svolsero a Roma nel 2009, le Olimpiadi Invernali di Vancouver nel 2010, e numerose edizioni del Festival del Cinema di Venezia. “Al di là delle difficoltà logistiche, essere a Sochi per le Olimpiadi è una grande sfida che mi riempie di orgoglio. Trovarmi a soddisfare le esigenze di così tanti atleti di valore mondiale ci impone davvero di dare il massimo” ha spiegato Tino Vettorello. “Sono certo che i prodotti ed i menu della cucina italiana e veneta saranno in grado di ottenere la medaglia d'oro nel gradimento del pubblico. Un segreto della grande cucina sta nell'eccellenza delle materie prime ed in questo senso il nostro territorio è davvero ricco”. La cucina si orienterà soprattutto sul pesce e sarà di ispirazione veneta. Anche se l'offerta si declinerà su due filoni principali. Il primo riguarda quello della tipicità mediterranea con ricette molto 'pulite' in cui si possono percepire distintamente tutti i sapori delle materie che la compongono. In secondo luogo, data la natura dell'evento, saranno proposti dei piatti di ispirazione internazionale. “Ma la cucina mediterranea”, ci ha raccontato lo chef, “ha già una forte valenza internazionale. Anche se ho portato con me materie prime esclusivamente italiane, in questi luoghi ho trovato molte eccellenze su cui intendo lavorare. Soprattutto la carne di manzo, agnello e capriolo. Ho studiato menu differenti solo in base alle occasioni in cui saranno presentati, ovvero cene di gala, carta dell'hotel e buffet. Ma tutta l'offerta avrà un denominatore comune: sarà perfettamente in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali sia degli atleti come degli ospiti che non gareggiano”.